Baruc

  1. 1
  2. 2
  3. 3
  4. 4
  5. 5

Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Baruc 2 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

Il meritato castigo

1. «Il Signore ha tenuto fede alle parole pronunziate contro di noi e contro i nostri giudici che governarono Israele, contro i nostri re e i nostri capi, contro tutti gli abitanti d’Israele e di Giuda.

2. Non si sono mai viste sotto il cielo cose simili a quelle che il Signore ha fatto a Gerusalemme, secondo le minacce scritte nella legge di Mosè.

3. Siamo arrivati al punto che qualcuno di noi ha mangiato le carni dei suoi figli e delle sue figlie.

4. Il Signore ci ha abbandonati in potere di tutti i regni confinanti. Abbiamo ricevuto insulti e disprezzo da tutti i popoli vicini in mezzo ai quali ci aveva dispersi.

5. Da padroni siamo diventati schiavi, perché abbiamo offeso il Signore nostro Dio e non abbiamo ubbidito alle sue parole.

6. Solo il Signore nostro Dio è giusto! La vergogna copre il nostro volto e quello dei nostri antenati, come si vede ancor oggi!

7. Ci sono piombate addosso tutte le disgrazie che il Signore ci aveva minacciate,

8. ma noi ci siamo rifiutati di invocare il Signore; non gli abbiamo chiesto di liberarci dai cattivi progetti che avevamo fatto.

9. Così, il Signore ha aspettato, poi ci ha mandato il castigo. Il Signore è giusto; ed è giusto tutto quel che ci ha comandato di fare,

10. ma noi non abbiamo ubbidito alle sue parole, quando ci invitava a seguire i comandamenti che ci ha dati».

La supplica

11. «Signore, Dio d’Israele, tu con la tua forza hai fatto uscire il nostro popolo dall’Egitto. Hai compiuto grandi meraviglie con la tua potenza irresistibile. Così ti sei fatto un nome glorioso, come si vede ancor oggi.

12. Signore, nostro Dio: noi abbiamo peccato; ti siamo stati infedeli e abbiamo trasgredito tutti i tuoi comandamenti.

13. Ma allontana da noi il tuo sdegno! Siamo abbandonati, siamo un piccolo numero tra i popoli dove ci hai dispersi.

14. Ascolta, o Signore, la nostra preghiera che rivolgiamo a te. Risparmiaci per amor tuo! Facci trovare benevolenza presso quelli che ci hanno deportati.

15. Tutti gli abitanti della terra sappiano che tu sei il Signore, nostro Dio: infatti Israele è il tuo popolo.

16. Guarda, o Signore, dal cielo dove abiti e pensa a noi. Tendi l’orecchio, o Signore, e ascolta.

17. Apri i tuoi occhi e renditi conto che i morti, ormai senza vita, non possono nella tomba lodarti e ringraziarti per la tua salvezza.

18. Invece chi è vivo e geme per la fatica, chi cammina curvo e stanco, chi stenta a vedere e chi ha fame, ti loderanno e ringrazieranno, o Signore, se tu li salvi.

19. Mentre ti presentiamo le nostre suppliche, o Signore nostro Dio, noi non confidiamo nei meriti dei nostri antenati o dei nostri re.

20. Riconosciamo che tu ci hai mandato il castigo, segno della tua ira. Tu ci avevi avvisati per mezzo dei tuoi servi, i profeti. Avevi annunziato:

21. “Questo è il messaggio del Signore: piegate il collo e lavorate per il re di Babilonia; così resterete nel paese che ho dato ai vostri antenati.

22. Se disubbidirete alle mie parole e non servirete il re di Babilonia,

23. sappiate che io farò sparire dalle città di Giuda e dalle vie di Gerusalemme qualsiasi parola di gioia o canto di festa e non si sentiranno più le voci di allegria in occasione di nozze. Tutto il paese diventerà un deserto, senza abitanti”.

24. «Ma noi non abbiamo ubbidito al tuo comando e non abbiamo voluto servire il re di Babilonia. Perciò hai eseguito le tue minacce. Come avevi preannunziato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, le ossa dei nostri re e dei nostri antenati sono state tolte dalle loro tombe e gettate via.

25. E ora sono esposte di giorno al calore e di notte al gelo. Essi sono morti dopo atroci tormenti, uccisi dalla fame, dalla guerra e dalla peste.

26. A causa della malvagità del popolo d’Israele e di Giuda, hai ridotto il tempio nello stato in cui è ancora oggi; eppure era la tua casa!».

Il ritorno al Signore

27. «Tu, Signore nostro Dio, sei stato davvero giusto e misericordioso,

28. come avevi proclamato per mezzo del tuo servo Mosè, quando gli ordinasti di scrivere la tua legge alla presenza di tutti gli Israeliti. Tu dicesti:

29. “Se voi non ubbidirete alle mie parole, anche se ora siete un popolo numeroso, sarete ridotti a un piccolo numero disperso fra le nazioni.

30. Difatti io so che essi non mi daranno ascolto, perché sono gente dalla testa dura. Ma in terra d’esilio rientreranno in se stessi

31. e riconosceranno che io, il Signore, sono il loro Dio. Io darò ad essi un cuore docile e orecchi attenti.

32. In terra d’esilio si ricorderanno di me e mi loderanno di nuovo.

33. Si ricorderanno dei loro antenati che mi avevano offeso e così rinunzieranno alla loro ostinazione e alle loro azioni cattive.

34. Allora io li riporterò nella terra promessa ai loro antenati Abramo, Isacco e Giacobbe. Diventeranno padroni del paese; io li renderò di nuovo numerosi e non diminuiranno mai più.

35. Farò con loro un’alleanza eterna; così io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non scaccerò mai più Israele, mio popolo, dalla terra che gli ho data”».