Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Atti 7:15-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

15. Giacobbe si recò in Egitto e più tardi morì, lui e tutti i nostri antenati.

16. I loro corpi furono trasportati nella città di Sichem e furono deposti nel sepolcro che Abramo aveva comprato e pagato in denaro dai figli di Emor, in Sichem.

17. «Mentre si avvicinava il tempo nel quale Dio avrebbe realizzato la promessa fatta ad Abramo, il popolo cresceva e si moltiplicava in Egitto.

18. Un giorno un nuovo re, che non sapeva nulla di Giuseppe, salì sul trono d’Egitto.

19. Questo re perseguitò la nostra gente e agì astutamente contro di essa: costrinse i nostri padri ad abbandonare i loro bambini per farli morire.

20. In quel tempo nacque Mosè, un bambino straordinariamente bello. Per tre mesi fu allevato nella casa di suo padre.

21. Ma quando fu abbandonato, la figlia del faraone lo raccolse e lo allevò come fosse suo figlio.

22. Così Mosè imparò tutte le scienze degli Egiziani e divenne un uomo importante, sia per quel che diceva sia per quel che faceva.

23. «Quando giunse all’età di quarant’anni, Mosè sentì il desiderio di conoscere la sua gente, il popolo d’Israele.

24. Andò da loro e vide uno che veniva maltrattato da un Egiziano: lo difese e, per vendicarlo, uccise l’Egiziano.

25. Mosè pensava che i suoi fratelli di razza avrebbero capito che, per mezzo di lui, Dio intendeva salvarli dagli Egiziani. Ma essi non capirono.

26. Il giorno dopo si presentò in mezzo a loro mentre stavano litigando e si dava da fare per metterli in pace. Diceva loro: Non sapete che siete fratelli? Perché vi insultate tra di voi?

27. Ma colui che stava maltrattando il suo vicino lo respinse dicendo: Chi ti ha fatto capo e giudice sopra di noi?

28. Vuoi forse uccidermi, come ieri hai ucciso quell’Egiziano?