Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Atti 23:6-14 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

6. Paolo sapeva che i membri del tribunale ebraico erano di idee diverse: alcuni erano *sadducei e altri *farisei. Perciò esclamò dinanzi a loro: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei e mi vogliono condannare perché spero nella risurrezione dei morti».

7. Queste parole di Paolo fecero scoppiare un contrasto tra i farisei e i sadducei, e l’*assemblea si trovò divisa.

8. I sadducei infatti dicono che i morti non risorgono e che non esistono né *angeli né spiriti. I farisei invece credono a tutte queste cose.

9. Ci fu dunque una grande confusione. Poi alcuni *maestri della Legge appartenenti al partito dei farisei si alzarono e protestarono: «Noi non troviamo nulla di male in quest’uomo. Non potrebbe darsi che uno spirito o un *angelo gli abbia parlato?».

10. A questo punto il contrasto si fece tanto forte che il comandante ordinò ai soldati di scendere nell’assemblea per portare via Paolo e ricondurlo in fortezza. Temeva infatti che Paolo venisse fatto a pezzi.

11. La notte seguente il Signore apparve a Paolo e gli disse: «Coraggio! Tu sei stato mio testimone a Gerusalemme: dovrai essere mio testimone anche a Roma».

12. La mattina dopo, alcuni Ebrei si riunirono per organizzare una congiura contro Paolo, e giurarono di non toccare né cibo né bevanda fino a quando non lo avessero ucciso.

13. Quelli che avevano partecipato a questa congiura erano più di quaranta.

14. Essi andarono dai capi dei *sacerdoti e dai capi del popolo e dissero: «Noi ci siamo impegnati con solenne giuramento a non mangiare nulla finché non avremo ucciso Paolo.