Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Samuele 18:9-27 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

9. A un certo punto Assalonne si trovò quasi circondato da alcuni soldati della guardia di Davide. Egli era sul suo mulo, e il mulo andò a infilarsi sotto i rami di una grande quercia e i capelli di Assalonne rimasero impigliati nei rami. Il mulo andò avanti ma egli rimase sospeso a mezz’aria.

10. Un soldato lo vide e avvisò Ioab:— Ho visto Assalonne impigliato ai rami di una quercia.

11. — Se l’hai visto, perché non l’hai colpito lì stesso? — disse Ioab all’uomo che gli aveva portato la notizia. — In compenso ti avrei dato dieci pezzi d’argento e una cintura.

12. — Se anche me ne avessero offerti mille, — rispose quell’uomo, — non avrei mai osato colpire il figlio del re. Abbiamo sentito tutti l’ordine che il re ha dato a te, ad Abisai e a Ittài: «State attenti: nessuno faccia del male al giovane Assalonne».

13. Se l’avessi colpito e poi inventato una bugia, il re sarebbe venuto a saperlo e tu non mi avresti certo difeso.

14. — Perché sto a perder tempo con te? — tagliò corto Ioab. Prese in mano tre bastoni a punta e andò a piantarli nel petto di Assalonne che era ancora vivo, imprigionato tra i rami.

15. I dieci giovani soldati che portavano le armi di Ioab circondarono Assalonne e lo colpirono a morte.

16. Ioab fece suonare le trombe per dar fine alla battaglia e i soldati cessarono l’inseguimento dei nemici.

17. Poi raccolsero il corpo di Assalonne, lo gettarono in una grande fossa nella foresta e vi posero sopra un grande mucchio di pietre. Tutti gli uomini del nord fuggirono ognuno a casa sua.

18. Quando era in vita, Assalonne si era fatto costruire un monumento funebre nella valle del Re, perché pensava: «Non ho figli che pensino alla mia memoria». Perciò egli aveva dato il suo nome a quella stele, che ancor oggi si chiama ‘Monumento di Assalonne’.

19. Achimàas figlio di Sadoc disse:— Il Signore ha fatto giustizia liberando il re dai suoi nemici. Corro ad annunziargli la bella notizia.

20. — Andrai un’altra volta, non oggi, — gli disse Ioab, — perché non è giorno di belle notizie: oggi è morto il figlio del re.

21. Ioab disse allora a un soldato etiope:— Va’ tu a riferire al re tutto ciò che hai visto.L’Etiope si inchinò e partì di corsa.

22. Achimàas figlio di Sadoc disse ancora a Ioab:— Sia quel che sia, corro anch’io dietro all’Etiope.— Perché mai vuoi andare, figlio mio? — rispose Ioab. — Dare questa notizia non ti porterà nessun vantaggio.

23. — Sia quel che sia, io voglio andare, — replicò.— E allora va’, — rispose Ioab.Achimàas prese di corsa la strada della pianura del Giordano e così sorpassò l’Etiope.

24. Davide intanto era seduto nell’atrio della porta della città. La sentinella era salita in cima alle mura, sopra la porta; si guardò attorno e vide un uomo, solo, che correva.

25. Gridò per avvisare il re ed egli rispose:— Se è solo, la notizia è buona.Intanto l’uomo si avvicinava sempre più.

26. La sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al portiere:— Vedo un altro uomo, solo, che corre. E il re commentò:— Anche lui avrà buone notizie.

27. — Ora lo vedo bene, — disse la sentinella; — il primo uomo, dal modo come corre, sembra Achimàas figlio di Sadoc.— È una brava persona, — disse Davide, — viene certamente con una buona notizia.