Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Samuele 12:15-31 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

15. Dopo che Natan se ne fu andato, il Signore colpì con una grave malattia il bambino che la moglie di Uria aveva generato a Davide.

16. Davide pregò per la vita del bambino: non mangiava nulla, e quando la sera si ritirava, si coricava per terra.

17. I suoi servi più autorevoli lo pregavano di alzarsi da terra, ma egli rifiutava e non voleva neppure prendere un po’ di cibo con loro.

18. Dopo una settimana il bambino morì. I servi non sapevano come dargli la notizia. Dicevano tra loro: «Non ascoltava i nostri consigli quando il bambino era in vita, se ora gli diciamo che è morto, potrebbe fare un gesto disperato».

19. Davide si accorse che si consultavano tra loro e capì che il bambino era morto.— È morto? — domandò.— Sì, — gli risposero.

20. Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si profumò e si cambiò gli abiti. Andò nel santuario del Signore a pregare, poi tornò a casa, ordinò il pranzo e mangiò.

21. I servi gli domandarono:— Come mai, quando il bambino era vivo digiunavi e piangevi e ora che è morto ti sei risollevato e mangi? Non riusciamo a comprendere questo tuo modo di agire.

22. — Finché il bambino era in vita, — rispose Davide, — digiunavo e piangevo pensando: «Chi sa! forse il Signore avrà pietà e lo farà guarire».

23. Ora che è morto non ha più senso il mio digiuno: non potrò certo farlo tornare in vita. Io andrò un giorno da lui, ma lui non tornerà da me.

24. Davide confortò sua moglie Betsabea. Si unì a lei ed ebbe un altro figlio che chiamò Salomone. Il Signore amò il bambino

25. e lo fece sapere a Davide per mezzo del profeta Natan. Per questo al bambino fu dato anche il nome di Iedidià (Caro al Signore).

26. Nel frattempo Ioab attaccò Rabbà, capitale degli Ammoniti e s’impadronì della residenza del re.

27. Mandò messaggeri a Davide per annunziargli: «Mi sono impadronito della parte bassa della città di Rabbà.

28. Raduna il resto dell’esercito e vieni a concludere l’assedio. Altrimenti, se termino io la conquista, la vittoria porterà il mio nome».

29. Davide radunò l’esercito, partì per Rabbà, prese il comando della battaglia e conquistò la città.

30. La statua del dio degli Ammoniti, Milcom, aveva una corona d’oro che pesava circa trentacinque chili e una pietra preziosa di gran pregio. Davide ne fece un ornamento per la sua corona. Inoltre portò via dalla città un immenso bottino.

31. Deportò gli abitanti della città, li sottopose a lavori forzati con seghe, picconi e scuri di ferro e li mandò nelle fornaci a fabbricare mattoni. Allo stesso modo trattò le altre città degli Ammoniti; poi ritornò con tutto l’esercito a Gerusalemme.