Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Samuele 12:11-29 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

11. Natan disse ancora: — Così dice il Signore: «Dalla tua stessa famiglia ti procurerò sventure; sotto i tuoi occhi prenderò le tue mogli e le darò a un altro che si unirà a loro alla luce del sole.

12. Tu hai agito di nascosto, io invece agirò alla luce del sole, davanti a tutti gli Israeliti».

13. Dopo queste parole Davide disse a Natan:— Ho peccato contro il Signore!— Il Signore perdona il tuo peccato, — rispose Natan. — Tu non morirai;

14. tuttavia, poiché hai offeso gravemente il Signore, il bambino che ti è nato morirà.

15. Dopo che Natan se ne fu andato, il Signore colpì con una grave malattia il bambino che la moglie di Uria aveva generato a Davide.

16. Davide pregò per la vita del bambino: non mangiava nulla, e quando la sera si ritirava, si coricava per terra.

17. I suoi servi più autorevoli lo pregavano di alzarsi da terra, ma egli rifiutava e non voleva neppure prendere un po’ di cibo con loro.

18. Dopo una settimana il bambino morì. I servi non sapevano come dargli la notizia. Dicevano tra loro: «Non ascoltava i nostri consigli quando il bambino era in vita, se ora gli diciamo che è morto, potrebbe fare un gesto disperato».

19. Davide si accorse che si consultavano tra loro e capì che il bambino era morto.— È morto? — domandò.— Sì, — gli risposero.

20. Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si profumò e si cambiò gli abiti. Andò nel santuario del Signore a pregare, poi tornò a casa, ordinò il pranzo e mangiò.

21. I servi gli domandarono:— Come mai, quando il bambino era vivo digiunavi e piangevi e ora che è morto ti sei risollevato e mangi? Non riusciamo a comprendere questo tuo modo di agire.

22. — Finché il bambino era in vita, — rispose Davide, — digiunavo e piangevo pensando: «Chi sa! forse il Signore avrà pietà e lo farà guarire».

23. Ora che è morto non ha più senso il mio digiuno: non potrò certo farlo tornare in vita. Io andrò un giorno da lui, ma lui non tornerà da me.

24. Davide confortò sua moglie Betsabea. Si unì a lei ed ebbe un altro figlio che chiamò Salomone. Il Signore amò il bambino

25. e lo fece sapere a Davide per mezzo del profeta Natan. Per questo al bambino fu dato anche il nome di Iedidià (Caro al Signore).

26. Nel frattempo Ioab attaccò Rabbà, capitale degli Ammoniti e s’impadronì della residenza del re.

27. Mandò messaggeri a Davide per annunziargli: «Mi sono impadronito della parte bassa della città di Rabbà.

28. Raduna il resto dell’esercito e vieni a concludere l’assedio. Altrimenti, se termino io la conquista, la vittoria porterà il mio nome».

29. Davide radunò l’esercito, partì per Rabbà, prese il comando della battaglia e conquistò la città.