Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 8:3-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

3. di avere pietà della città che andava in rovina e stava per essere rasa al suolo. Gli chiedevano anche di vendicare il sangue dei martiri che gridava verso di lui;

4. di ricordarsi dei bambini innocenti, che erano stati ingiustamente massacrati, e di punire tutti quelli che avevano bestemmiato contro di lui.

5. Giuda Maccabeo organizzò quel gruppo di uomini, e i pagani non poterono resistergli. Infatti Dio, che prima era sdegnato con loro, ora si mostrava benevolo.

6. Giuda piombava improvvisamente su città e villaggi e li incendiava. Occupava le posizioni migliori e spesso metteva in fuga moltissimi nemici.

7. Per queste razzie, egli preferiva la notte. Intanto la fama della sua bravura si diffondeva dappertutto.

8. Filippo si accorse che Giuda a poco a poco migliorava le sue posizioni, e i suoi successi si facevano sempre più frequenti. Allora scrisse a Tolomeo, governatore delle regioni della Celesiria e della Fenicia, e gli chiese di intervenire per difendere gli interessi del re.

9. Tolomeo scelse immediatamente Nicànore, figlio di Pàtroclo, uno degli amici più intimi del re, e lo inviò, alla testa di un esercito di almeno ventimila soldati di varie nazioni, con l’ordine di sterminare la razza ebraica. Mandò con lui anche Gorgia, un comandante di professione, molto esperto in strategia militare.

10. Nicànore doveva pagare ai Romani, come tributo, quasi settecento quintali d’argento. Si propose allora di mettere insieme tutti quei soldi, vendendo come schiavi gli Ebrei che avrebbe fatti prigionieri.

11. Perciò invitò subito le città situate sulla riva del mare a comprarli: prometteva loro novanta Ebrei per la somma di trentaquattro chili d’argento. Non pensava affatto che Dio Onnipotente stava per colpirlo con la sua vendetta.

12. La notizia dell’avanzata di Nicànore arrivò a Giuda. Egli informò i suoi compagni che l’esercito nemico era vicino.

13. Allora, tra i suoi soldati, quelli che erano paurosi e non avevano fiducia nella giustizia di Dio fuggirono e cercarono rifugio altrove.

14. Gli altri, invece, vendettero tutto quello che avevano e si misero a pregare il Signore di salvarli da Nicànore, quel maledetto, che li aveva venduti ancora prima della battaglia.

15. E lo pregavano appoggiandosi non sui loro meriti, ma sull’alleanza che egli aveva fatto con i loro padri. Avevano fiducia, perché su di loro era stata invocata la sua protezione santa e gloriosa.