Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 8:18-31 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

18. Tra l’altro disse: «Quelli confidano nelle loro armi e nel loro valore! noi invece confidiamo in Dio, che è Onnipotente e può con un solo cenno distruggere non soltanto i nemici, che ora ci assalgono, ma il mondo intero!».

19. Infine Giuda ricordò ai suoi uomini le occasioni in cui Dio aveva aiutato i loro antenati: come, al tempo del re Sennàcherib, erano periti centottantacinquemila nemici;

20. e anche come in Babilonia, nella battaglia contro i Gàlati, gli Ebrei erano andati all’attacco con appena ottomila uomini. Essi combattevano allora al fianco di quattromila Macedoni; ma i Macedoni vennero a trovarsi in difficoltà e gli ottomila Ebrei, aiutati dal Signore, riuscirono da soli a sterminare centoventimila nemici, e fecero anche un grosso bottino.

21-22. Con queste parole riuscì a infondere tanto coraggio ai suoi soldati, che essi erano ormai pronti anche a morire per la legge di Dio e per la patria. Allora egli divise l’esercito in quattro corpi di millecinquecento uomini ciascuno. Al comando di ciascun corpo c’erano, oltre a lui, i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Giònata.

23. Poi incaricò Eleàzaro di leggere il libro santo. Dopo aver data la parola d’ordine «È Dio che ci aiuta!», Giuda, alla testa del primo reparto dell’esercito, attaccò Nicànore.

24. Dio, con la sua onnipotenza, combatté al loro fianco. Così Giuda e i suoi uomini uccisero più di novemila nemici. Ferirono e mutilarono molti dei soldati di Nicànore e costrinsero tutti gli altri a fuggire.

25. Riuscirono anche a mettere le mani sul denaro dei mercanti, che erano venuti a comprarli come schiavi. Inseguirono i nemici in fuga per un bel pezzo di strada; ma poi tornarono indietro, perché si era fatto tardi

26. ed era la vigilia del sabato. Perciò non continuarono l’inseguimento,

27. ma si limitarono a raccogliere le armi e i bagagli dei nemici. Poi passarono il sabato benedicendo più che mai il Signore. Lo lodarono perché in quell’occasione aveva fatto scendere su di loro, come rugiada, le prime gocce della sua misericordia.

28. L’indomani distribuirono una parte del bottino alle vittime della persecuzione, alle vedove e agli orfani. Il resto lo divisero tra loro stessi e i propri figli.

29. Infine, si misero a pregare tutti insieme. Chiesero al Signore di avere misericordia e di trattare con bontà i suoi servi.

30. Giuda e i suoi uomini attaccarono anche i soldati di Timòteo e di Bàcchide e ne uccisero più di ventimila. Si impadronirono di alcune fortezze situate sulle alture. Divisero il grosso bottino in parti uguali: per sé, per i perseguitati, per gli orfani e le vedove, senza dimenticare gli anziani.

31. Raccolsero con cura le armi dei nemici e le deposero in luoghi sicuri, il resto del bottino lo portarono invece a Gerusalemme.