Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 7:7-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

7. Morto il primo fratello, portarono anche il secondo al supplizio. Gli strapparono dalla testa la pelle con i capelli e gli chiesero: «Sei disposto a mangiare questa carne? Se no, tortureremo il tuo corpo membro per membro».

8. Ma egli nella lingua dei suoi padri rispose: «No!». Perciò anche lui subì gli stessi tormenti del primo.

9. Quando ormai era all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci togli dalla vita presente. Ma il re dell’universo ci farà risorgere per una vita che non finisce, dato che moriamo per le sue leggi».

10. Dopo di lui fu torturato il terzo fratello. Appena glielo chiesero, egli tirò fuori la lingua e stese le mani con coraggio.

11. Intrepido disse: «Queste membra le ho ricevute da Dio, e ora sono pronto a sacrificarle per amore delle sue leggi. Ma spero di riaverle da Dio stesso».

12. Anche il re e quelli che erano con lui furono meravigliati per il coraggio di questo giovane. Egli non teneva in nessun conto le torture.

13. Appena morì, torturarono anche il quarto fratello con gli stessi supplizi.

14. Stava oramai per morire, quando disse: «È bello essere uccisi dagli uomini, quando si ha una speranza: Dio ha promesso di ridare la vita. Per te, invece, non ci sarà risurrezione per la vita».

15. Subito dopo portarono alla tortura anche il quinto fratello.

16. Ma lui, fissando il re, disse: «Anche se sei mortale come noi, tu hai il potere sugli uomini e perciò fai quello che vuoi. Non credere però che Dio abbia abbandonato il nostro popolo.

17. Aspetta ancora un po’, e farai i conti con la grande potenza di Dio. Egli castigherà te e i tuoi discendenti».

18. Dopo di lui portarono il sesto fratello. Mentre moriva disse al re: «Non illuderti senza ragione. Noi soffriamo queste cose per colpa nostra: abbiamo infatti peccato contro il nostro Dio. Per questo ci capitano queste terribili prove.

19. Ma tu che hai osato combattere contro Dio, non credere di restare senza castigo».

20. Degna di essere ammirata e ricordata più di tutti fu la madre. Essa vide morire in un sol giorno i suoi sette figli. Eppure sopportò la prova con coraggio, per la speranza che aveva nel Signore.

21. In ebraico li esortava, a uno a uno. Piena di nobili sentimenti, univa la tenerezza femminile a un coraggio da uomo. Diceva loro:

22. «L’inizio della vostra vita dentro di me è stata una cosa meravigliosa, che continua a sorprendermi. Non sono stata io a darvi il respiro e la vita. Non sono stata io a formare le membra di ciascuno di voi.