31. E tu, che sei il responsabile di tutti i mali piombati sugli Ebrei, non sfuggirai al giudizio di Dio.
32. Noi soffriamo per i nostri peccati.
33. Ora il Signore nostro, il Dio vivente, si è sdegnato con noi per breve tempo, e per questo ci castiga e ci corregge. Ma egli si riconcilierà di nuovo con noi, suoi servi.
34. E tu, che sei il più empio e crudele di tutti gli uomini, non esaltarti come uno stupido. Non abbandonarti a vane speranze, mentre alzi la mano contro i figli di Dio.
35. Tu non sei ancora sfuggito al giudizio di Dio che è Onnipotente e vede tutto.
36. Ora, i miei fratelli hanno sopportato un tormento breve, e in vista della vita eterna, sono morti per amore dell’alleanza di Dio. Tu, invece, sarai condannato da Dio e riceverai i castighi che ti meriti per la tua superbia.
37. Io, insieme ai miei fratelli, sacrifico il corpo e la vita per le leggi dei padri. Prego Dio perché si dimostri presto misericordioso con il suo popolo, e perché tu, fra tormenti e flagelli, possa riconoscere che egli solo è Dio.
38. L’ira di Dio Onnipotente, che giustamente ha colpito la nostra stirpe, possa finire con me e con i miei fratelli».
39. Allora il re andò su tutte le furie e infierì su di lui più crudelmente che sugli altri. Non sopportava di essere contraddetto e disprezzato.
40. Così anche l’ultimo dei fratelli morì senza venire meno alla Legge: l’unica sua fiducia riposava nel Signore.
41. Per ultima, dopo i figli, morì anche la madre.
42. Ma dei banchetti sacrificali e delle eccessive crudeltà abbiamo già scritto abbastanza.