Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 6:14-29 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

14. Il Signore non ha pensato di comportarsi con noi come fa con gli altri popoli. Egli aspetta con pazienza a punirli, fino a quando siano al colmo delle loro colpe.

15. Per punire noi, invece, egli non aspetta che i nostri peccati giungano all’estremo.

16. Perciò egli non ci nega mai la sua misericordia, e anche quando ci corregge con qualche disgrazia, non abbandona mai il suo popolo.

17. Le riflessioni che abbiamo fatto servano di ammonimento. Ora è tempo di continuare il racconto.

18. Eleàzaro, uno dei principali maestri della Legge, era già avanti negli anni, ma ancora di bell’aspetto. Un giorno fu costretto ad aprire la bocca per ingoiare carne di maiale.

19. Ma egli, volontariamente, andò verso il martirio, preferendo morire gloriosamente piuttosto che vivere nella vergogna.

20. Perciò sputò fuori quella carne. Questo è un esempio per coloro che rifiutano di mangiare cibi proibiti anche a costo della vita.

21. Allora quelli che avevano la responsabilità di quell’empio banchetto presero Eleàzaro in disparte. Per l’antica amicizia che avevano con lui, gli consigliarono di farsi portare carni che gli era consentito di mangiare. Le avrebbe preparate lui stesso e avrebbe finto di mangiare le carni consacrate agli idoli, secondo il comando del re.

22. In questo modo avrebbe evitato la morte e, per via dell’antica amicizia con loro, sarebbe stato trattato con bontà.

23. Ma Eleàzaro prese una nobile decisione, degna della sua posizione e dei suoi bianchi capelli. Fin da giovane egli aveva condotto una vita esemplare ed era arrivato alla vecchiaia con onore. Ora doveva dar valore a tutte queste cose. Egli voleva soprattutto rimanere fedele alla santa legge di Dio e per questo affermò senza esitare: «Uccidetemi pure.

24. Alla mia età non conviene fingere; molti giovani crederebbero che Eleàzaro, a novant’anni, ha accettato di vivere alla maniera dei pagani.

25. Se io fingo per quel poco di vita che mi rimane, essi per colpa mia sarebbero ingannati e io concluderei la mia vecchiaia nella vergogna e nell’infamia.

26. Ora forse potrei sfuggire al castigo degli uomini, ma né da vivo né da morto potrei certo sfuggire al giudizio di Dio Onnipotente.

27. Perciò, rinunzio con coraggio a questa vita per mostrarmi degno della mia vecchiaia.

28. Ai giovani voglio lasciare un nobile esempio di come si deve morire, con prontezza e con coraggio, per la legge di Dio».Detto ciò, andò al supplizio.

29. Quelli che lo conducevano, sentendolo parlare così, credevano che Eleàzaro fosse diventato pazzo e, da benevoli com’erano, divennero molto severi con lui.