Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 4:24-43 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

24. andò dal re e gli presentò i suoi omaggi come fanno gli uomini potenti. Offrì oltre cento quintali d’argento in più di Giasone, e così si accaparrò la carica di sommo sacerdote.

25. Poi ritornò a Gerusalemme con le lettere di nomina. Non aveva nulla che fosse degno di un sommo sacerdote, ma era furioso come un tiranno, crudele e arrabbiato come una bestia selvaggia.

26. Così Giasone, che prima aveva soppiantato suo fratello, ora fu soppiantato da un altro e dovette fuggire in esilio nella regione della Ammanìtide.

27. Menelao, una volta ottenuto il potere, non consegnò al re il denaro promesso.

28. Invano Sòstrato, governatore della fortezza, gliene fece esplicita richiesta. Aveva infatti il compito di riscuotere le tasse. Per questo, tutti e due dovettero comparire davanti al re.

29. Menelao lasciò il suo fratello Lisìmaco come suo sostituto nelle funzioni di sommo sacerdote. Sòstrato invece lasciò al suo posto Cratete, capo dei Ciprioti.

30. In quella situazione, gli abitanti di Tarso e di Mallo si ribellarono perché le loro città erano state donate ad Antiòchide, amante del re.

31. Il re Antioco allora partì subito per sistemare questo contrasto e lasciò come suo sostituto Andrònico, un nobile della sua corte.

32. Menelao, approfittando della situazione, rubò alcuni vasi d’oro dal tempio e li donò ad Andrònico. Altri oggetti riuscì a venderli a Tiro e nelle città vicine.

33. Onia lo venne a sapere. Si rifugiò presso Antiòchia, nel santuario di Dafne, che era un luogo sicuro e di lì lanciò la sua denunzia contro Menelao.

34. Ma Menelao prese in disparte Andrònico e lo convinse a uccidere Onia.Andrònico allora andò a trovare Onia e con inganno riuscì a ottenere la sua fiducia. Stringendogli la mano fece un giuramento. Pur destando qualche sospetto, lo convinse a uscire dal suo rifugio. E subito lo uccise, senza scrupoli.

35. Non solo gli Ebrei, ma anche molti stranieri rimasero indignati e afflitti per il barbaro assassinio di quell’uomo.

36. Quando il re Antioco tornò dalla regione della Cilicia, gli Ebrei della capitale e alcuni Greci che volevano giustizia, andarono da lui e protestarono perché Onia era stato ucciso senza alcun motivo.

37. Antioco ne fu profondamente rattristato e provò una grande compassione. Ripensando alla sapienza e alla prudenza del defunto, scoppiò in lacrime.

38. Poi, pieno di sdegno, tolse immediatamente la porpora ad Andrònico e gli strappò di dosso i vestiti. Lo fece trascinare per tutta la città fino al luogo dove egli aveva crudelmente ucciso Onia. Lì quell’assassino fu tolto da questo mondo. Il Signore gli diede il castigo che si meritava.

39. Intanto Lisìmaco, con il consenso di Menelao, fece molti furti sacrileghi in città. La notizia si diffuse anche nelle immediate vicinanze e il popolo si ribellò compatto contro Lisìmaco, visto che molti oggetti d’oro erano già stati portati via.

40. La gente era molto eccitata e piena di rabbia. Allora Lisìmaco armò circa tremila uomini e cominciò a fare razzie. Il loro capo era un certo Aurano, un vecchiaccio stolto.

41. Appena il popolo si accorse dell’attacco di Lisìmaco, alcuni presero dei sassi, altri i bastoni. Altri, dovunque si trovavano, raccoglievano la terra, a piene mani, e si lanciavano contro gli uomini di Lisìmaco.

42. Ne ferirono molti, alcuni ne uccisero, e costrinsero tutti gli altri a fuggire. Colui che prima aveva profanato il tempio, fu ucciso presso la camera del tesoro.

43. Per questi fatti, fu aperto un processo contro Menelao.