Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 4:17-31 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

17. Non si possono trasgredire impunemente le leggi di Dio, e lo si vedrà nel racconto che segue.

18. A Tiro si celebravano i giochi quinquennali ed era presente anche il re.

19. Il criminale Giasone vi mandò come spettatori alcuni abitanti di Gerusalemme, che avevano la cittadinanza antiochena. Diede ad essi trecento monete d’argento per offrire un sacrificio in onore di Ercole. Gli inviati però non le usarono per il sacrificio, ma per un altro scopo.

20. Così quel che dal mittente era stato destinato al sacrificio in onore di Ercole, per iniziativa di quegli uomini fu impiegato per la costruzione di alcune navi.

21. In Egitto si celebrava l’incoronazione del re Filomètore. Antioco aveva mandato là per assistere alla cerimonia Apollonio, figlio di Menesteo, e da lui venne a sapere che il re non approvava la sua politica. Pensò allora di mettersi al sicuro. Prima andò a Giaffa e poi arrivò a Gerusalemme.

22. Giasone e gli abitanti della città lo accolsero con grandi onori. Fece il suo ingresso in città tra fiaccolate e acclamazioni. Poi con l’esercito andò verso la Fenicia.

23. Tre anni dopo, Giasone mandò Menelao dal re per portargli del denaro e per trattare alcuni affari urgenti. Menelao, fratello di quel Simone di cui abbiamo già parlato,

24. andò dal re e gli presentò i suoi omaggi come fanno gli uomini potenti. Offrì oltre cento quintali d’argento in più di Giasone, e così si accaparrò la carica di sommo sacerdote.

25. Poi ritornò a Gerusalemme con le lettere di nomina. Non aveva nulla che fosse degno di un sommo sacerdote, ma era furioso come un tiranno, crudele e arrabbiato come una bestia selvaggia.

26. Così Giasone, che prima aveva soppiantato suo fratello, ora fu soppiantato da un altro e dovette fuggire in esilio nella regione della Ammanìtide.

27. Menelao, una volta ottenuto il potere, non consegnò al re il denaro promesso.

28. Invano Sòstrato, governatore della fortezza, gliene fece esplicita richiesta. Aveva infatti il compito di riscuotere le tasse. Per questo, tutti e due dovettero comparire davanti al re.

29. Menelao lasciò il suo fratello Lisìmaco come suo sostituto nelle funzioni di sommo sacerdote. Sòstrato invece lasciò al suo posto Cratete, capo dei Ciprioti.

30. In quella situazione, gli abitanti di Tarso e di Mallo si ribellarono perché le loro città erano state donate ad Antiòchide, amante del re.

31. Il re Antioco allora partì subito per sistemare questo contrasto e lasciò come suo sostituto Andrònico, un nobile della sua corte.