Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 13:7-14 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

7. E quello fu anche il destino riservato all’infelice Menelao, che morì così senza nemmeno avere sepoltura.

8. Era proprio la fine che si meritava. Aveva attentato in molti modi alla santità dell’altare dove c’erano il fuoco sacro e la cenere, e nella cenere trovò la morte.

9. Il re Antioco si era messo in marcia con l’animo pieno di ferocia, e voleva trattare gli Ebrei con sistemi più crudeli di quelli usati da suo padre.

10. Giuda Maccabeo, appena lo venne a sapere, ordinò al popolo di invocare il Signore, giorno e notte, senza interruzione. Dovevano chiedergli di aiutarli, come aveva fatto tante volte in passato, perché erano sul punto di perdere tutto: la legge, la patria e il tempio santo.

11. Il loro popolo si era appena ripreso. Il Signore non doveva lasciarli cadere nelle mani di quei pagani insolenti.

12. Tutti d’accordo ubbidirono all’ordine di Giuda. Per tre giorni e tre notti restarono prostrati a terra e fecero digiuno. Ininterrottamente, tra gemiti, invocarono il Signore perché avesse pietà di loro. Alla fine, Giuda Maccabeo fece un discorso per incoraggiarli e disse loro di tenersi pronti a combattere.

13. Convocò i responsabili del popolo, e al termine del consiglio di guerra decise di attaccare subito l’esercito del re, senza aspettare di lasciargli invadere la Giudea e assediare Gerusalemme. Era sicuro di risolvere in modo favorevole la situazione, per la fiducia che aveva nell’aiuto di Dio.

14. Perciò affidò al Creatore stesso del mondo l’esito della sua impresa. Incitò i suoi uomini a combattere eroicamente, disposti anche a morire per difendere le leggi, il tempio, la patria e le istituzioni. Fece accampare l’esercito nei pressi della città di Modin,