Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 13:13-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

13. Convocò i responsabili del popolo, e al termine del consiglio di guerra decise di attaccare subito l’esercito del re, senza aspettare di lasciargli invadere la Giudea e assediare Gerusalemme. Era sicuro di risolvere in modo favorevole la situazione, per la fiducia che aveva nell’aiuto di Dio.

14. Perciò affidò al Creatore stesso del mondo l’esito della sua impresa. Incitò i suoi uomini a combattere eroicamente, disposti anche a morire per difendere le leggi, il tempio, la patria e le istituzioni. Fece accampare l’esercito nei pressi della città di Modin,

15. e diede ai suoi soldati, come parola d’ordine, ‘Vittoria di Dio!’. Poi scelse tra i suoi soldati più valorosi alcuni giovani. Li prese con sé e di notte attaccò l’accampamento dove era il quartier generale di Antioco. Essi uccisero circa duemila uomini e ammazzarono anche il più grosso degli elefanti e l’uomo che lo guidava.

16. Alla fine, l’accampamento nemico era pieno di confusione e di spavento, ed essi si ritirarono vittoriosi.

17. Quando portarono a termine la loro impresa, compiuta con l’aiuto del Signore che proteggeva Giuda, ormai si faceva giorno.

18. Avuta quella prova del coraggio degli Ebrei, il re Antioco tentò di occupare la Giudea con astuzia.

19. Attaccò Bet-Sur, una fortezza ebraica molto solida, ma gli Ebrei lo respinsero e il suo esercito fu sconfitto e decimato.

20. Nel frattempo, Giuda aveva procurato agli assediati il necessario per resistere.

21. Purtroppo però vi fu, tra i soldati ebrei, un certo Ròdoco, che rivelò i loro segreti militari ai nemici. Ma fu scoperto e quindi arrestato e giustiziato.

22. Allora, per la seconda volta, il re Antioco fu costretto a trattative con i soldati ebrei che difendevano Bet-Sur. Fece proposte di pace, concluse un accordo e partì. Poi attaccò l’esercito di Giuda, ma fu sconfitto.

23. Il re, alla sua partenza, aveva lasciato ad Antiòchia, Filippo, come responsabile degli affari. Ma proprio allora venne a sapere che Filippo si era ribellato e ne restò sconvolto. Convocò gli Ebrei e fece con essi trattative di pace. Accettò le loro richieste e giurò di rispettare i loro diritti. Così si riconciliò con loro. Poi onorò il tempio di Gerusalemme, dove offrì un sacrificio e lasciò un’offerta generosa,

24. e accolse con cordialità Giuda Maccabeo.In quell’occasione, Antioco nominò Egemònide comandante di tutta la regione che va dalla città di Tolemàide fino al territorio dei Gerreni.

25. Ma quando Antioco si recò a Tolemàide, trovò negli abitanti molto malcontento per l’accordo fatto con gli Ebrei. Essi erano talmente infuriati che volevano annullarlo.

26. Ma Lisia salì sulla tribuna e si difese nel modo più convincente possibile. Riuscì a persuaderli e a calmare gli animi. Quando fu certo che approvavano il suo operato, partì per Antiòchia. Così andarono i fatti in quella spedizione e nella successiva ritirata del re Antioco.