Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 11:3-11 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

3. di imporre al tempio le tasse che pagavano i santuari pagani e di mettere in vendita ogni anno la carica di sommo sacerdote.

4. Lisia non teneva in nessun conto la potenza di Dio. Si sentiva sicuro perché aveva fanti in gran numero, cavalieri a migliaia e anche una ottantina di elefanti.

5. Arrivato nella Giudea, si diresse a Bet-Sur, una località ben fortificata distante circa trenta chilometri da Gerusalemme, e l’assediò.

6. Quando Giuda Maccabeo e i suoi uomini vennero a sapere che Lisia assediava le loro fortezze, si radunarono con tutto il popolo e pregarono il Signore, tra gemiti e lacrime, di mandare un angelo buono a salvare Israele.

7. Poi Giuda Maccabeo per primo impugnò le armi e incitò gli altri ad affrontare insieme il pericolo: dovevano portare soccorso ai loro fratelli. Allora tutti compatti si lanciarono con coraggio contro il nemico.

8. Erano ancora nelle vicinanze di Gerusalemme, quando comparve alla loro testa un cavaliere vestito di bianco che impugnava armi d’oro.

9. Per questo, tutti insieme ringraziarono Dio per la sua misericordia e si rinfrancarono nel loro coraggio. Ormai si sentivano pronti ad assalire non solo uomini, ma anche bestie feroci o mura di ferro.

10. Avanzarono schierati in ordine di battaglia dietro a quell’alleato venuto dal cielo, perché il Signore aveva avuto pietà di loro.

11. Si gettarono sui nemici come leoni. Uccisero undicimila fanti e milleseicento cavalieri e costrinsero tutto il resto dell’esercito a fuggire.