2 Maccabei

  1. 1
  2. 2
  3. 3
  4. 4
  5. 5
  6. 6
  7. 7
  8. 8
  9. 9
  10. 10
  11. 11
  12. 12
  13. 13
  14. 14
  15. 15

Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 1 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

Introduzione

Prima lettera agli Ebrei dell’Egitto

1. «Noi Ebrei che abitiamo a Gerusalemme, nella regione della Giudea, salutiamo voi, nostri fratelli Ebrei che siete in Egitto e vi auguriamo ogni bene.

2. Dio vi riempia dei suoi doni e si ricordi dell’alleanza che egli ha fatto con Abramo, Isacco e Giacobbe, suoi servi fedeli.

3. Egli conceda a tutti voi di poterlo adorare e di poter compiere con generosità e con prontezza quel che piace a lui.

4. Dio apra il vostro cuore alla sua legge e ai suoi precetti e vi dia la pace.

5. Egli vi ascolti quando pregate, si riconcili con voi e non vi abbandoni, quando vi trovate nelle difficoltà.

6. Questo noi chiediamo per voi nella preghiera.

7. «Quando regnava il re Demetrio, ∆nell’anno 169 dell’èra greca, noi Ebrei vi abbiamo mandato questa lettera: “Una grande prova ci ha colpiti in questi anni, e ne abbiamo sofferto molto. ∆Giasone e i suoi hanno tradito la terra santa e il regno.

8. Hanno incendiato il portale del tempio e hanno ucciso persone innocenti. Ma noi abbiamo pregato il Signore, ed egli ci ha ascoltati. Abbiamo offerto un sacrificio e fior di farina, abbiamo acceso le lampade e presentato il pane a Dio”.

9. Ora, nell’anno 188 dell’èra greca, vi scriviamo perché anche voi celebriate la festa delle Tende ∆nel mese di Chisleu».

Seconda lettera: Saluto

10. «Noi abitanti di Gerusalemme e della Giudea, insieme ai capi del popolo e a Giuda Maccabeo, salutiamo ∆Aristòbulo, della stirpe dei sacerdoti consacrati e consigliere del re ∆Tolomeo. Con lui salutiamo anche gli Ebrei che abitano in Egitto. A tutti auguriamo di star bene».

Gli Ebrei lodano il Signore per la morte di Antioco

11. «Dio ci ha liberati da grandi pericoli e noi lo ringraziamo molto perché abbiamo potuto schierarci contro il re Antioco.

12. È stato Dio a respingere quelli che si erano messi contro la città santa.

13. Il loro capo andò in Persia e fu fatto a pezzi insieme al suo esercito, che sembrava imbattibile. Questo avvenne nel tempio della dea ∆Nanea, per un tranello che i sacerdoti della dea avevano teso.

14. Infatti Antioco era andato con i suoi amici in quel luogo, col pretesto di unirsi in matrimonio con la dea Nanea. Così, avrebbe ottenuto in dote le sue grandi ricchezze.

15. Quando egli si presentò nel tempio con poche persone, i sacerdoti del tempio di Nanea gli mostrarono le ricchezze. Ma appena Antioco fu entrato, chiusero il santuario.

16. Aprirono la botola segreta del soffitto e uccisero a sassate il principe e i suoi compagni. Poi li fecero a pezzi, li decapitarono e gettarono le loro teste a quelli che stavano fuori.

17. Ringraziamo sempre il nostro Dio, che ha fatto morire i malvagi».

Il fuoco sacro è stato conservato

18. «È il giorno 25 del mese di Chisleu, e noi stiamo celebrando la festa della Purificazione del tempio. Abbiamo pensato bene di informarvi, perché anche voi celebriate la festa delle Tende e del fuoco apparso quando Neemia ricostruì il tempio e l’altare e offrì sacrifici.

19. Infatti, quando i nostri antenati furono deportati in Persia, i sacerdoti di allora, con profondo senso di dedizione, presero il fuoco dell’altare e lo nascosero segretamente in un pozzo profondo e asciutto. Lo misero in luogo sicuro con tali accorgimenti che nessuno ne venne a conoscenza.

20. Passarono molti anni e, quando piacque a Dio, Neemia, inviato dal re di Persia, prese alcuni discendenti dei sacerdoti che avevano nascosto il fuoco e li mandò a cercarlo. Questi però raccontarono di non aver trovato il fuoco, ma un liquido denso. Allora Neemia comandò loro di prenderne una parte e di portarglielo.

21. Poi prepararono tutto il necessario per offrire sacrifici, e Neemia comandò ai sacerdoti di versare il liquido sulla legna e sulle altre cose.

22. Lo fecero, e quando il sole uscì dalle nubi e incominciò a risplendere, comparve un gran fuoco e tutti rimasero sbalorditi.

23. Mentre il sacrificio veniva consumato dal fuoco, i sacerdoti pregavano e con loro tutto il popolo. Giònata guidava la preghiera e tutti gli altri rispondevano, compreso Neemia.

24. La preghiera diceva così:«“Signore, Signore Dio, che hai creato tutte le cose, terribile e forte, giusto e misericordioso; tu solo sei re, tu solo sei buono.

25. Tu solo sei generoso, giusto, onnipotente ed eterno! Tu liberi Israele da ogni sventura. Tu hai scelto i nostri antenati e li hai resi un popolo santo.

26. Accogli il sacrificio che ti offriamo per tutto Israele. Custodisci questo popolo santo che ti appartiene.

27. Raduna quelli che sono dispersi nel mondo; libera coloro che sono schiavi tra i pagani. Guarda con bontà a quanti sono disprezzati e oltraggiati. Fa’ che tutti i popoli riconoscano che tu sei il nostro Dio.

28. Castiga quelli che ci opprimono e ci insultano con superbia.

29. Fa’ che il tuo popolo si senta sicuro nella tua terra santa, come ha detto Mosè”.

30. I sacerdoti intanto cantavano inni.

31. «Quando il sacrificio finì, Neemia comandò di spargere il liquido rimasto su grandi pietre.

32. I sacerdoti ubbidirono e si sprigionò una fiammata, subito assorbita dalla luce che risplendeva sull’altare dei sacrifici.

33. La notizia di quello che era avvenuto si divulgò e lo venne a sapere anche il re di Persia. Fu informato del fuoco che i sacerdoti avevano nascosto prima di essere deportati in esilio, e come più tardi, in quel luogo, era apparso un liquido denso. Con esso poi Neemia e i suoi compagni avevano purificato quanto occorreva per i sacrifici.

34. Il re volle accertarsi del fatto e poi fece recingere quel luogo e lo dichiarò sacro.

35. Il re concedeva un po’ di quel liquido a persone da lui scelte e veniva ricambiato con molti doni.

36. I compagni di Neemia chiamarono quel liquido ‘neftar’, che vuol dire ‘purificazione’, altri però lo chiamano semplicemente nafta».