2 Maccabei

  1. 1
  2. 2
  3. 3
  4. 4
  5. 5
  6. 6
  7. 7
  8. 8
  9. 9
  10. 10
  11. 11
  12. 12
  13. 13
  14. 14
  15. 15

Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Maccabei 2 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

Alcune memorie sul profeta Geremia

1. «Come abbiamo già detto, nei documenti si legge che il profeta Geremia comandò ai deportati di prendere il fuoco.

2. Parimenti si legge che il profeta consegnò ai deportati la legge di Mosè e raccomandò loro di non dimenticarsi dei comandamenti del Signore. Vedendo idoli d’oro e d’argento e i loro ornamenti, essi non dovevano deviare ma restare saldi nelle loro convinzioni.

3. Con insistenza il profeta esortava i deportati a rimanere fedeli alla legge di Dio.

4. Gli stessi documenti riferiscono ancora questo: il profeta, in seguito a una rivelazione avuta, salì sul monte dove Mosè era andato per contemplare la terra che Dio avrebbe dato in eredità a Israele e comandò che alcuni lo seguissero con la tenda e l’arca dell’alleanza.

5. Geremia arrivò in quel luogo e vi trovò una caverna. Vi portò dentro la tenda, l’arca e l’altare dei profumi e chiuse la porta.

6. Alcuni di quelli che lo avevano seguito andarono poi insieme per segnare la strada che portava alla caverna, ma non riuscirono più a trovarla.

7. Geremia venne a saperlo, li rimproverò e disse: “Questo luogo rimarrà sconosciuto fino al giorno in cui Dio manifesterà la sua misericordia riunendo il suo popolo.

8. Allora il Signore mostrerà di nuovo queste cose e apparirà glorioso nella nube, come quando apparve a Mosè, o come quando Salomone pregò perché il tempio fosse solennemente consacrato”.

9. In quei documenti si narra pure che Salomone, uomo di grande sapienza, offrì sacrifici per la dedicazione del tempio da lui costruito.

10. Mosè pregò il Signore e dal cielo scese il fuoco che consumò le vittime; ugualmente, anche dopo la preghiera di Salomone, un fuoco, sceso dal cielo, bruciò il sacrificio.

11. Mosè aveva detto: “Siccome l’offerta per il peccato non è stata mangiata, essa è stata consumata”.

12. Anche Salomone celebrò per otto giorni la festa della Dedicazione del tempio».

La biblioteca di Neemia

13. «Queste stesse notizie si trovavano anche negli scritti e nelle memorie di Neemia. Egli fondò pure una biblioteca e vi raccolse libri riguardanti i re e i profeti, gli scritti di Davide e le lettere dei re relative ai doni votivi.

14. Allo stesso modo anche Giuda Maccabeo raccolse tutti i libri andati perduti a causa della guerra che ci capitò, ed essi sono ora presso di noi.

15. Perciò se ne avete bisogno, mandateci qualcuno che ve li porti».

Invito a celebrare la festa della Purificazione del tempio

16. «Dunque noi vi scriviamo mentre stiamo per celebrare la festa della Purificazione del tempio. Festeggiate anche voi questi giorni e farete un’ottima cosa.

17-18. Dio che ha salvato tutto il suo popolo e ci ha restituito la terra promessa, il regno, il sacerdozio e il tempio, ci radunerà nella terra santa da ogni parte del mondo. Così egli ci ha promesso nel libro della legge e noi, basandoci sulla sua parola, lo speriamo. Anzi egli ci ha già liberati da grossi pericoli e ha purificato il tempio».

Il progetto dell’autore

19-23. «Giasone di Cirène ha scritto cinque libri. In essi si parla di Giuda Maccabeo e dei suoi fratelli, della purificazione del grande tempio e della inaugurazione dell’altare. Si narrano le guerre contro ∆Antioco Epifane e contro suo figlio Eupàtore. Si raccontano pure le apparizioni venute dal cielo a favore di quelli che avevano combattuto con grande coraggio per la fede ebraica. Questi, anche se pochi di numero, riconquistarono tutta la regione e misero in fuga gli stranieri. Ricuperarono il tempio, famoso in tutto il mondo, liberarono la città, e rimisero in vigore le leggi che stavano per essere abolite. Riuscirono a fare tutto ciò con l’aiuto del Signore che fu loro propizio. In questo mio libro cercherò di riassumere tutte queste notizie.

24. Infatti ho tenuto in considerazione la grande quantità di cifre e la difficoltà per chi vorrà mettersi a studiare la vicenda di una storia così vasta.

25. Perciò ho cercato di fare un racconto piacevole per quelli che intendono leggermi, facile per quelli che lo vogliono imparare a memoria, utile per chiunque lo prenderà in mano.

26. Per me invece il lavoro è stato complesso: mi sono sforzato di sunteggiare, e per far questo ho dovuto sudare e rinunziare al sonno.

27. Capita così anche a chi prepara un banchetto e cerca di soddisfare i gusti degli altri: infatti non è cosa semplice. Anch’io affronto ben volentieri questa fatica per rendere un servizio a molti.

28. Lascio perciò a Giasone l’accuratezza dei singoli dettagli, io invece tenterò di riassumerlo, secondo il piano che mi sono proposto.

29. L’architetto che progetta una casa nuova deve preoccuparsi di tutta la costruzione; ma chi ha il compito di dipingerla e di decorarla, deve badare solo agli ornamenti. Penso che lo stesso discorso valga per noi.

30. L’autore di una storia deve raccogliere i dati, mettere ordine nel racconto ed esaminare con cura anche i minimi particolari.

31. Invece chi la riassume può permettersi di curare la brevità del racconto, trascurando l’esposizione completa dei fatti.

32. «Ora è tempo di passare alla narrazione, senza aggiungere altro. Sarebbe sciocco infatti fare una lunga introduzione e poi raccontare in breve la storia stessa».