Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Cronache 35:8-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

8. Anche i ministri del re offrirono spontaneamente animali per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. I capi del tempio, Chelkia, Zaccaria e Iechièl, misero a disposizione dei sacerdoti duemilaseicento agnelli per la Pasqua, oltre a trecento buoi.

9. I capi dei leviti Conania, con Semaià e Netanèl suoi fratelli, Casabia, Ieiel e Iozabàd, misero a disposizione dei leviti cinquemila agnelli per la Pasqua, oltre a cinquecento buoi.

10. La celebrazione della Pasqua si svolse così: i sacerdoti si misero al loro posto e i leviti si divisero in gruppi come aveva ordinato il re.

11. Prima si uccisero gli agnelli, poi i sacerdoti versarono il sangue sull’altare mentre i leviti scuoiavano gli animali.

12. Misero da parte gli animali per i sacrifici completi, compresi i tori. Li assegnarono ai gruppi familiari del popolo, per poi offrirli al Signore come è scritto nel libro di Mosè.

13. Fecero arrostire gli agnelli pasquali sul fuoco e cuocere le altre offerte in pentole, caldaie e tegami. Distribuirono subito la carne a tutti i presenti.

14. Alla fine i leviti prepararono la carne per sé e per i sacerdoti discendenti da Aronne, perché questi ultimi furono occupati fino a notte nel bruciare sacrifici completi e le parti grasse.

15. I leviti prepararono gli agnelli pasquali anche per portinai, i quali poterono così rimanere ai loro posti vicino alle porte. Lo stesso fecero per i cantori discendenti di Asaf, i quali poterono così continuare il loro compito secondo le prescrizioni date da Davide e dai suoi consiglieri Asaf, Eman e Iedutùn.

16. Così, in quel giorno, si svolse la celebrazione della Pasqua e l’offerta dei sacrifici sull’altare, in onore del Signore, come aveva ordinato il re Giosia.

17. Gli Israeliti presenti celebrarono, oltre alla festa di Pasqua, anche la settimana dei Pani non lievitati.

18. Una Pasqua simile non si era più celebrata fin dai tempi del profeta Samuele. Nessun re d’Israele aveva mai celebrato una Pasqua come questa voluta da Giosia con la partecipazione dei sacerdoti, dei leviti, degli abitanti di Gerusalemme e di gente venuta dal regno di Giuda e dal territorio d’Israele.

19. Questa Pasqua fu celebrata nel diciottesimo anno del regno di Giosia.

20. Dopo che Giosia ebbe restaurato il tempio, il re d’Egitto, Necao, si diresse verso Càrchemis, sul fiume Eufrate, per una battaglia. Giosia decise di opporsi al suo passaggio.

21. Necao gli mandò messaggeri a dirgli: «Questa guerra non riguarda te, o re di Giuda. Ora sto marciando contro un altro regno, non contro il tuo. Dio mi ha ordinato di farlo in fretta. Non mettere ostacoli a Dio, che è dalla mia parte, se non vuoi che egli ti distrugga».

22. Ma Giosia non volle ritirarsi, non ascoltò l’avvertimento che Necao gli aveva dato da parte di Dio. Si vestì per il combattimento in modo da non farsi riconoscere e affrontò Necao nella valle di ∆Meghiddo.