Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Cronache 25:4-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

4. Ma non fece uccidere i loro figli, perché nella legge contenuta nel libro di Mosè è scritto questo comando del Signore: «I genitori non perderanno la vita per i delitti commessi dai figli, né i figli per i delitti dei genitori. Una persona può essere punita a morte solo per le proprie colpe».

5. Il re Amasia organizzò gli uomini delle tribù di Giuda e Beniamino secondo le loro famiglie. Formò unità militari di mille e di cento soldati, ognuna con il suo comandante. Fece il censimento degli uomini al di sopra dei vent’anni: risultarono trecentomila uomini in grado di combattere con lancia e scudo.

6. Oltre a questi egli assoldò centomila valorosi soldati che abitavano nel regno del nord. Gli costarono circa tre tonnellate e mezzo d’argento.

7. Ma un profeta andò da lui e gli disse:— Non prendere con te l’esercito del regno d’Israele, perché il Signore non è con i discendenti di Èfraim, egli è contro quel regno.

8. Tu pensi, con l’aiuto di questi, di essere il più forte in battaglia, ma è il Signore che dà la vittoria o la sconfitta. Questa volta egli ti farà cadere davanti al nemico.

9. Amasia replicò al profeta:— E che ne sarà delle tonnellate d’argento che ho pagato per i mercenari d’Israele?Rispose il profeta:— Il Signore può farti riavere molto di più!

10. Allora Amasia rimandò indietro i soldati d’Israele. Essi tornarono al loro paese pieni di collera contro il regno di Giuda.

11. Poi Amasia, con coraggio, condusse il suo esercito nella valle del Sale contro gli Edomiti e, in battaglia, ne uccise diecimila.

12. I suoi soldati catturarono altri diecimila Edomiti, li condussero in cima a una roccia e li buttarono giù: tutti morirono sfracellati.

13. Intanto quei soldati d’Israele che Amasia aveva rimandato a casa assalirono le città del regno di Giuda situate tra Samaria e Bet-Oron. Uccisero tremila persone e s’impadronirono di un enorme bottino.

14. Amasia, di ritorno dalla vittoriosa campagna contro gli Edomiti, portò con sé le divinità di quel popolo discendente da Seir. Li considerò come suoi dèi, si mise ad adorarli e a bruciare incenso in loro onore.

15. Il Signore si sdegnò contro Amasia e gli mandò un profeta a dirgli:— Perché ti rivolgi a queste divinità? Non hanno neppure difeso gli Edomiti dal tuo assalto!

16. Amasia lo interruppe:— Chi ti ha nominato mio consigliere? Taci o farai una brutta fine!Il profeta tagliò corto:— Poiché non hai ascoltato il mio consiglio, io so che per quel che hai fatto Dio ha già deciso la tua fine.

17. Ma il re Amasia seguì altri consiglieri. Mandò messaggeri al re d’Israele per dichiarargli guerra. A quel tempo il re d’Israele era Ioas, figlio di Ioacàz e nipote di Ieu.

18. Il re d’Israele mandò al re di Giuda questa risposta: «C’era una volta, sui monti del Libano, un cespuglio spinoso. Un giorno ebbe la pretesa di chiedere in moglie per suo figlio la figlia di un grande cedro del Libano. Ma venne una bestia selvatica del Libano e calpestò il cespuglio.