Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

2 Cronache 13:9-19 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

9. Voi avete mandato via i veri sacerdoti del Signore, discendenti di Aronne, e i leviti, e avete istituito altri sacerdoti come quelli dei popoli stranieri. Se uno voleva ottenere il sacerdozio, portava un toro o sette agnelli, e questo bastava per diventare sacerdote di un dio che non è Dio.

10. Per noi, invece, il nostro Dio è il Signore, noi non l’abbiamo abbandonato: i nostri sacerdoti, addetti al culto del Signore, sono tutti discendenti di Aronne, e quelli che prestano servizio sono tutti leviti.

11. Ogni mattina e ogni sera essi offrono in onore del Signore sacrifici completi, bruciano incenso, depongono il pane dell’offerta sulla tavola sacra e ogni sera accendono la lampada sul candelabro d’oro. Nel culto noi rispettiamo tutte le norme del Signore nostro Dio.«Voi, invece, avete abbandonato il Signore.

12. Ecco perché ora Dio è con noi e ci guida. I suoi sacerdoti sono pronti con le trombe a lanciare il segnale di guerra contro di voi.«Uomini d’Israele, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri padri! Non vincerete».

13. Nel frattempo Geroboamo aveva mandato una parte delle truppe alle spalle dell’esercito di Giuda, che si trovò così accerchiato.

14. Quando i soldati di Giuda si accorsero di essere attaccati su due fronti, invocarono l’aiuto del Signore. I sacerdoti suonarono le trombe

15. e l’esercito di Giuda lanciò il grido di guerra. Appena risuonò il grido di guerra, il Signore sconfisse Geroboamo e tutto il suo esercito davanti ad Abia e all’esercito di Giuda.

16. Gli uomini del regno d’Israele si misero a fuggire e così il Signore li diede in potere dei soldati di Giuda.

17. Abia e i suoi uomini ne fecero strage: cinquecentomila soldati scelti caddero sul campo.

18. Quella volta gli Israeliti del nord furono umiliati, mentre gli uomini di Giuda trionfarono perché si erano affidati al Signore, Dio dei loro padri.

19. Abia inseguì Geroboamo e si impadronì delle città di Betel, Iesanà ed Efron e dei villaggi vicini.