Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

1 Re 9:7-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

7. allora caccerò il popolo d’Israele dalla terra che gli ho dato. Farò a meno anche di questo tempio, che ho fatto mio. Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli.

8. Questo tempio sarà ridotto a un mucchio di rovine e tutti quelli che passeranno di qui esclameranno stupiti: “Perché il Signore ha trattato così questa terra e questo tempio?”.

9. Allora la gente risponderà: “Gli Israeliti hanno abbandonato il Signore, loro Dio, che aveva fatto uscire dall’Egitto i loro padri. Si sono legati ad altri dèi, li hanno adorati e serviti. Per questo il Signore ha mandato su di loro questa rovina”».

10. Ci vollero vent’anni per costruire il tempio e la reggia.

11. Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone tutto il legname di cedro e di pino e tutto l’oro che Salomone aveva voluto. In cambio, Salomone diede a Chiram venti villaggi della regione della Galilea.

12. Allora Chiram partì da Tiro per andare a ispezionare i villaggi che Salomone gli offriva, ma non ne fu soddisfatto.

13. Disse a Salomone: «Fratello, sarebbero questi i villaggi che vuoi darmi?». Per questa frase di Chiram, ancora oggi quella regione si chiama Cabul.

14. Chiram aveva fornito a Salomone più di quattro tonnellate d’oro.

15. Per costruire il tempio del Signore, la reggia, il terrapieno del Millo, le mura di Gerusalemme e le città di Asor, Meghiddo e Ghezer, Salomone impose dei lavori obbligatori.

16. Il faraone, re d’Egitto, aveva fatto una spedizione e aveva conquistato la città di Ghezer. L’aveva incendiata e aveva distrutto la popolazione cananea che vi abitava. Quando sua figlia sposò Salomone, il faraone le diede questa città in dote.

17. Salomone, poi, la fece ricostruire insieme a Bet-Oron inferiore,

18. Balaat, Tamar, nel deserto di Giuda.

19. Fece costruire anche alcune città-deposito per le scorte, e altre dove teneva i suoi carri e i suoi cavalli. Salomone costruì tutto quello che desiderava, a Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo regno.

20-21. Per i lavori obbligatori, Salomone utilizzò i discendenti di quelle popolazioni che gli Israeliti non avevano potuto destinare allo sterminio. Questa gente era quel che rimaneva degli Amorrei, degli Ittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei; tutte popolazioni non israelite. Essi sono schiavi ancora oggi.

22. Salomone non fece mai schiavo nessuno degli Israeliti. Essi prestavano servizio come suoi guerrieri, funzionari, ministri, scudieri, capi dei suoi cavalieri e dei suoi carri.