Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

1 Maccabei 9:28-45 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

28. Allora tutti gli amici di Giuda Maccabeo si radunarono e dissero a Giònata:

29. «Da quando è morto tuo fratello Giuda non c’è più nessuno come lui, capace di combattere contro i nostri nemici: Bàcchide e tutti quelli che odiano la nostra nazione.

30. Oggi noi scegliamo te e tu dovrai prendere il posto di tuo fratello. Sarai il nostro capo e il condottiero delle nostre battaglie».

31. Allora Giònata prese il comando al posto di suo fratello Giuda.

32. Bàcchide lo venne a sapere e cercò di farlo uccidere.

33. Ma Giònata e suo fratello Simone ne furono informati e fuggirono con tutti i loro uomini nel deserto di Tekoa. Si fermarono presso ∆la cisterna di Asfar.

34. Bàcchide però ne ebbe notizia e, in giorno di sabato, attraversò il fiume Giordano con tutto il suo esercito.

35. Giònata mandò suo fratello Giovanni, comandante della truppa, per chiedere ai suoi amici Nabatei di custodire i loro bagagli che erano molto numerosi.

36. Ma la tribù di Iambrì uscì dalla città di Màdaba per un attacco di sorpresa. Catturarono Giovanni con tutto quello che aveva e fuggirono col bottino.

37. In seguito qualcuno riferì a Giònata e a suo fratello Simone quanto segue: «La tribù di Iambrì celebra una grande festa nuziale e la sposa, figlia di uno dei più ricchi signori di Canaan, arriva dalla città di Nadabàt con un corteo imponente».

38. Si ricordarono allora dell’uccisione del loro fratello Giovanni e andarono a nascondersi sulle montagne, in una grotta.

39. Stettero a osservare e videro un grande corteo e gente in festa; lo sposo con i suoi amici e i suoi fratelli bene armati andavano incontro al corteo al suono dei tamburelli e di altri strumenti musicali.

40. Dal loro nascondiglio, gli uomini di Giònata si gettarono su di loro e li massacrarono. Molti furono feriti e gli altri fuggirono sul monte e gli uomini di Giuda si impadronirono del bottino.

41. La festa di nozze si cambiò in lutto e la musica in lamento.

42. Così Giònata e Simone si vendicarono dell’uccisione del loro fratello. Poi tornarono sulla riva del fiume Giordano.

43. Bàcchide venne a conoscenza di tutti questi fatti e in giorno di sabato andò fino alle rive del fiume Giordano con un grande esercito.

44. Giònata disse ai suoi soldati: «Coraggio, combattiamo per salvare la nostra vita. Non ci eravamo mai trovati in una situazione così critica.

45. Il nemico ci sta di fronte, dietro a noi c’è il Giordano e ai lati paludi e boscaglie. Non c’è via di scampo.