Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

1 Maccabei 7:30-49 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

30. Giuda però si accorse dell’inganno: si spaventò e non volle più vedere Nicànore.

31. Costui allora capì che il suo progetto era stato scoperto. Perciò uscì per attaccare battaglia contro Giuda nei pressi di Cafarsalamà.

32. Dalla parte di Nicànore caddero in guerra circa cinquecento uomini; gli altri cercarono rifugio nella Città di Davide.

33. Dopo questi fatti, Nicànore salì sul monte Sion. Alcuni sacerdoti e alcuni anziani del popolo uscirono dal tempio per salutarlo amichevolmente. Volevano pure fargli vedere il sacrificio che veniva offerto per il re.

34. Ma egli li derise, li trattò con disprezzo e li oltraggiò con discorsi insolenti.

35. Con arroganza fece anche questo giuramento: «Se Giuda non viene subito consegnato nelle mie mani insieme con il suo esercito, a guerra finita brucerò questo tempio». Poi se ne andò infuriato.

36. I sacerdoti allora rientrarono, si posero di fronte all’altare del tempio e si misero a piangere dicendo:

37. «O Signore, hai scelto questa casa perché qui tu sia riconosciuto come Dio. Qui si deve pregare ed elevare suppliche per il tuo popolo.

38. Castiga, dunque, quest’uomo e il suo esercito. Falli morire. Tieni conto delle loro bestemmie e non lasciarli sopravvivere».

39. Nicànore intanto uscì dalla città di Gerusalemme e fissò il suo accampamento a Bet-Oron. Qui gli venne in aiuto un esercito proveniente dalla Siria.

40. Giuda invece con tremila uomini si accampò vicino alla città di Adasà. Poi Giuda fece questa preghiera:

41. «O Signore, quando i rappresentanti del re Sennàcherib bestemmiarono contro di te, il tuo angelo scese e ne uccise centottantacinquemila.

42. Allo stesso modo oggi abbatti questo esercito che ci sta di fronte. Tutti sappiamo che Nicànore ha parlato in modo empio contro il tuo tempio. Puniscilo come si merita».

43. Il 13 del mese di Adar i due eserciti cominciarono a combattere. L’esercito di Nicànore fu sconfitto e lui stesso cadde per primo in combattimento.

44. Appena i suoi soldati videro che era morto, gettarono le armi e fuggirono.

45. Gli Ebrei li inseguirono per una giornata da Adasà fino a Ghezer, suonando le trombe dietro di loro per dare l’allarme.

46. Così la gente usciva dai villaggi della Giudea che si trovavano nei pressi, circondava i fuggitivi e li spingeva l’uno contro l’altro. Furono uccisi tutti a fil di spada e non se ne salvò neppure uno.

47. Gli Ebrei saccheggiarono tutto. A Nicànore tagliarono la testa e la mano destra che egli aveva alzato con arroganza. Le portarono a Gerusalemme e le mostrarono a tutti.

48. Il popolo fu pieno di gioia e passarono quel giorno in gran festa.

49. Poi decisero di celebrare ogni anno quella festa il 13 del mese di Adar.