17. Allora i rappresentanti del re si rivolsero a Mattatia e gli dissero:— In questa città tu sei uomo autorevole, stimato e grande. Figli e parenti, tutti ti ascoltano e ti seguono.
18. Su allora, vieni avanti per primo e ubbidisci al comando del re. Così hanno fatto anche tutti i popoli, gli abitanti della Giudea e quelli che sono rimasti a Gerusalemme. Tu e i tuoi figli diventerete amici del re, sarete da lui onorati con doni d’argento, d’oro e molti altri regali.
19. Mattatia rispose a voce alta:— Anche se tutti i popoli che stanno sotto il dominio del re gli ubbidiscono, anche se tutti accettano i suoi ordini e tradiscono la religione dei loro antenati,
20. io, i miei figli e i miei parenti resteremo fedeli all’alleanza che Dio ha fatto con i nostri padri.
21. Dio misericordioso ci aiuti a non abbandonare la Legge e le tradizioni.
22. Noi non ubbidiremo al re e non ci allontaneremo in nessun modo dalla nostra religione.
23. Quando Mattatia ebbe finito di parlare, si fece avanti un Ebreo. Di fronte a tutti, in ossequio al comando del re, offrì sacrifici sull’altare che era stato costruito nella città di Modin.
24. Mattatia, appena lo vide, non riuscì a frenare la sua ira. Furente, per amore della legge, si scagliò su di lui e lo sgozzò lì sull’altare.
25. Uccise anche il rappresentante del re che costringeva la gente a offrire sacrifici e distrusse l’altare.
26. L’amore della Legge lo spingeva a fare questo, come a suo tempo aveva fatto Finees contro Zambrì, figlio di Salom.
27. Per tutta la città echeggiò allora il grido di Mattatia: «Tutti quelli che amano la legge di Dio e vogliono rimanere fedeli all’alleanza, vengano con me!».
28. Poi con i figli fuggì sui monti, abbandonando tutto quello che possedevano in città.
29-30. Allora molti Ebrei, fedeli a Dio e alla sua legge, andarono con i loro figli, le loro donne e i loro greggi ad abitare nel deserto. Perché non potevano più tollerare quella situazione.
31. I ministri del re e i soldati che stavano a Gerusalemme, nella Città di Davide, vennero a sapere che alcuni avevano disubbidito al comando del re e ∆si rifugiavano nel deserto.
32. Molti soldati li inseguirono, li raggiunsero, si schierarono contro di loro e si prepararono ad attaccarli in giorno di sabato.
33. Dissero loro:— Adesso basta! Venite fuori! Eseguite l’ordine del re, se volete aver salva la vita.