Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

1 Maccabei 10:31-51 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

31. «Gerusalemme deve essere una città santa: con tutto il suo territorio deve restare esente dalle decime e dalle tasse.

32. Rinunzio anche al potere che ho sulla Cittadella di Gerusalemme e l’affido al sommo sacerdote che la farà difendere da uomini scelti da lui.

33. Restituisco la libertà a tutti gli abitanti che dalla Giudea sono stati portati via come schiavi in qualunque parte del mio regno. Lo faccio senza chiedere compenso. Essi saranno esenti dalle tasse, comprese quelle sul bestiame.

34. Nei giorni di festa, nei sabati, nei noviluni, nei giorni di precetto, nei tre giorni precedenti e successivi a una festa solenne, gli Ebrei che vivono nel mio regno non pagheranno tasse.

35. In quei giorni nessuno potrà esigere da loro un pagamento o fare causa contro di loro per nessun motivo.

36. Per gli eserciti del re saranno reclutati fra gli Ebrei solo trentamila uomini. Essi avranno la stessa paga che spetta alle altre truppe del re.

37. Alcuni di loro saranno mandati nelle grandi fortezze del re; ad altri saranno affidati gli affari di fiducia del regno. I loro capi e i loro comandanti saranno scelti tra di loro, in modo che possano vivere secondo le loro leggi, come il re ha ordinato per la regione della Giudea.

38. I tre distretti della Samaria annessi alla Giudea resteranno alla Giudea; così avranno un solo capo, senza dovere ubbidire a nessun altro al di fuori del sommo sacerdote.

39. «Dono la città di Tolemàide con il suo territorio al tempio di Gerusalemme per coprire le spese del culto.

40. Io personalmente farò dono ogni anno di quindicimila monete d’argento: dovranno essere prelevate dalle entrate del re sulle località più convenienti.

41. La sovvenzione che i miei amministratori non hanno versato negli anni passati, d’ora in poi dovrà essere versata per i lavori del tempio.

42. Inoltre le cinquemila monete d’argento che si riscuotevano ogni anno sulle entrate del tempio saranno invece lasciate ai sacerdoti che prestano servizio.

43. Tutti quelli che, per debiti con il fisco o per altri motivi, si rifugiano nel tempio di Gerusalemme o nelle sue adiacenze, saranno lasciati liberi e conserveranno tutti i loro beni nel mio regno.

44. Le spese per i lavori di ricostruzione e di restauro del santuario saranno a carico del re.

45. Per costruire le mura di Gerusalemme e per fortificare la cinta si provvederà a spese del re. Così pure per ricostruire le mura delle altre città della Giudea».

46. Quando Giònata e il popolo sentirono quelle parole non si fidarono e rifiutarono di prenderle in considerazione. Ricordavano infatti i grandi mali che Demetrio aveva fatto a Israele e quanto avevano dovuto soffrire per causa sua.

47. Preferirono invece Alessandro che era stato il primo a fare loro proposte di pace. Così divennero per sempre suoi alleati.

48. Allora il re Alessandro radunò un grande esercito e marciò contro Demetrio.

49. I due re attaccarono battaglia, ma l’esercito di Demetrio si diede alla fuga. Alessandro lo inseguì e lo sconfisse.

50. La lotta fu dura fino al tramonto del sole e quel giorno Demetrio cadde ucciso.

51. Il re Alessandro mandò a Tolomeo, re d’Egitto, questo messaggio: