15. Il re Alessandro venne informato delle promesse che Demetrio aveva fatto a Giònata. Fu informato anche delle guerre e delle imprese di Giònata e dei suoi fratelli e delle grandi fatiche che avevano sopportato.
16. Il re esclamò: «Non sarà facile trovare un uomo come questo. Voglio che sia mio amico e alleato».
17. Perciò gli mandò una lettera dove diceva:
18. «Il re Alessandro augura ogni bene al fratello Giònata.
19. Mi hanno riferito che tu sei un uomo valoroso e meriti di diventare mio amico.
20. Perciò io oggi do a te l’incarico di sommo sacerdote e il titolo di amico del re. Voglio che tu passi dalla mia parte e mi mantenga la tua amicizia». Con la lettera gli mandò la porpora e ∆una corona d’oro.
21. Giònata si mise le insegne sacerdotali nel settimo mese dell’anno 160, nella festa delle Tende. Poi si fece un esercito e iniziò la corsa agli armamenti.
22. Quando Demetrio venne a sapere questi fatti, se ne rattristò e disse:
23. «Che cosa ho combinato! Alessandro mi ha preceduto nel fare amicizia con gli Ebrei e si è assicurato il loro appoggio.
24. Anch’io scriverò loro parole lusinghiere. Prometterò loro privilegi e doni perché vengano ad aiutarmi».
25. E scrisse questa lettera: «Il re Demetrio augura prosperità al popolo ebreo.
26. Abbiamo sentito con gioia che avete mantenuto l’alleanza fatta con noi. Siete stati fedeli alla nostra amicizia e non siete passati dalla parte dei nostri nemici.
27. Perseverate nella vostra fedeltà verso di noi e in contraccambio vi favoriremo.
28. Vi libereremo da molti oneri fiscali e vi ricolmeremo di doni.
29. Fin d’ora dispenso ed esento tutto il popolo dai tributi, dalla tassa del sale e da quella delle ∆corone.
30. D’ora in poi non esigerò più la terza parte dei raccolti e la metà dei frutti che mi spettano. Io rinunzio a tutto questo da oggi e per sempre e non solo per la Giudea ma anche per i tre distretti che le sono annessi dalla ∆Samaria e dalla Galilea.