Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

1 Corinzi 7:2-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

2. tuttavia, per non rischiare di cadere nell’immoralità, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.

3. L’uomo sappia donarsi alla propria moglie, e così pure la moglie si doni al proprio marito.

4. La moglie non deve considerarsi padrona di se stessa: lei è del marito. E neppure il marito deve considerarsi padrone di se stesso: egli è della moglie.

5. Non rifiutatevi l’un l’altro, a meno che non vi siate messi d’accordo di agire così per un tempo limitato, per dedicarvi alla preghiera. Ritornate però subito dopo a stare insieme, per evitare che *Satana vi tenti facendo leva sui vostri istinti.

6. Quel che vi sto dicendo è solo un suggerimento, non è un ordine.

7. Io vorrei che tutti fossero celibi, come me; ma Dio dà a ognuno un dono particolare: agli uni dà questo dono, ad altri uno diverso.

8. Ai celibi e alle vedove dico che sarebbe bene per essi continuare a essere soli, come lo sono io.

9. Se però non possono dominare i loro istinti, contraggano matrimonio. È meglio sposarsi che ardere di desiderio.

10. Agli sposati do quest’ordine, che non viene da me ma dal Signore: la moglie non si separi dal marito.

11. Se si è già separata dal marito, non si risposi. Cerchi piuttosto di riconciliarsi con lui. E, d’altra parte, il marito non mandi via la moglie.

12. Agli altri do un consiglio, e questo è un parere mio, non un ordine del Signore: se un cristiano ha una moglie che non è credente, e questa desidera continuare a vivere con lui, non la mandi via.

13. E così pure la moglie cristiana non mandi via il marito che non è credente, se egli vuol restare con lei.