Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

1 Corinzi 14:21-32 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

21. Nella Bibbia Dio dice: Parlerò a questo popolo per mezzo di persone che parlano altre lingue, per mezzo di stranieri. Ma neppure così mi ascolterà.

22. Così, la capacità di parlare in lingue sconosciute è un segno non per i credenti, ma per gli increduli. Profetizzare invece, è un segno non per gli increduli ma per i credenti.

23. Se la comunità si riunisce, e tutti si mettono a parlare in lingue sconosciute, quando entrano degli estranei o dei non credenti, che cosa accadrà? Diranno che siete pazzi!

24. Se invece tutti fanno discorsi da profeta, ed entra un non credente o un estraneo, si sentirà rimproverato e giudicato da tutto quel che ascolta.

25. I suoi pensieri segreti verranno posti in chiaro. Allora, si getterà faccia a terra e adorerà Dio dicendo: «Dio è veramente tra voi».

26. Quindi, fratelli, che cosa concludere? Quando vi riunite, ognuno può cantare, o dare un insegnamento, o trasmettere una rivelazione, o parlare in una lingua sconosciuta e interpretare quella lingua. Ebbene, tutto questo abbia lo scopo di far crescere la comunità.

27. Quando si parla in una lingua sconosciuta, siano al massimo due o tre a farlo, uno dopo l’altro, e poi qualcuno spieghi.

28. Se non vi è interprete, chi vorrebbe parlare in una lingua sconosciuta stia invece zitto in *assemblea, parli solo a se stesso e a Dio.

29. Lo stesso vale per i *profeti. Parlino due o tre, e gli altri giudicheranno.

30. Se però uno che sta seduto riceve una rivelazione da Dio, il primo smetta di parlare.

31. Così, uno dopo l’altro, potrete tutti profetizzare per istruire e incoraggiare gli uditori.

32. Chi profetizza deve controllare il suo dono.