Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

1 Corinzi 11:18-34 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

18. Anzitutto mi dicono che nella vostra comunità, quando vi riunite, si formano gruppi rivali. Credo che in parte sia vero.

19. Infatti le divisioni sono necessarie perché si possano riconoscere quelli che sanno superare le prove.

20. Ma quando vi riunite, la vostra cena non è di certo la Cena del Signore!

21. Infatti, quando siete a tavola, ognuno si affretta a mangiare il proprio cibo. E così accade che mentre alcuni hanno ancora fame, altri sono già ubriachi.

22. Ma non potreste mangiare e bere a casa vostra? Perché disprezzate la chiesa di Dio e umiliate i poveri? Che devo dirvi? Dovrei forse lodarvi? Per questo vostro atteggiamento non posso proprio lodarvi.

23. Io ho ricevuto dal Signore quel che a mia volta vi ho trasmesso: nella notte in cui fu tradito, il Signore Gesù prese il pane,

24. fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me».

25. Poi, dopo aver cenato, fece lo stesso col calice. Lo prese e disse: «Questo calice è la nuova *alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue. Tutte le volte che ne berrete, fate questo in memoria di me».

26. Infatti, ogni volta che mangiate di questo pane e bevete da questo calice, voi annunziate la morte del Signore, fino a quando egli ritornerà.

27. Perciò, chi mangia il pane del Signore o beve il suo calice in modo indegno, si rende colpevole verso il corpo e il sangue del Signore.

28. Ciascuno perciò prima esamini se stesso, e poi mangi di quel pane e beva da quel calice.

29. Perché, chi mangia del pane e beve dal calice senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la sua propria condanna.

30. Per questa ragione vi sono tra voi molti malati e molti infermi, e parecchi sono morti.

31. Però, se ci esaminiamo attentamente, non cadremo sotto la condanna di Dio.

32. D’altra parte, se il Signore ci punisce, lo fa per correggerci e per non condannarci insieme con il mondo.

33. Così, fratelli, quando vi riunite per la Cena in comune, aspettatevi gli uni gli altri.

34. Se qualcuno ha fame, mangi a casa sua, così Dio non dovrà punirvi per il modo con il quale vi riunite. Le altre questioni le metterò in ordine quando verrò.