Riveduta Bibbia 1927

Romani 7:7-18 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

7. Che diremo dunque? La legge è essa peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non per mezzo della legge; poiché io non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non concupire.

8. Ma il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto.

9. E ci fu un tempo, nel quale, senza legge, vivevo; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita, e io morii;

10. e il comandamento ch’era inteso a darmi vita, risultò che mi dava morte.

11. Perché il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno; e, per mezzo d’esso, m’uccise.

12. Talché la legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono.

13. Ciò che è buono diventò dunque morte per me? Così non sia; ma è il peccato che m’è divenuto morte, onde si palesasse come peccato, cagionandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante.

14. Noi sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io son carnale, venduto schiavo al peccato.

15. Perché io non approvo quello che faccio; poiché non faccio quel che voglio, ma faccio quello che odio.

16. Ora, se faccio quello che non voglio, io ammetto che la legge è buona;

17. e allora non son più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.

18. Difatti, io so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene; poiché ben trovasi in me il volere, ma il modo di compiere il bene, no.