Riveduta Bibbia 1927

Matteo 9:3-16 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

3. Ed ecco alcuni degli scribi dissero dentro di sé: Costui bestemmia.

4. E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: Perché pensate voi cose malvage ne’ vostri cuori?

5. Poiché, che cos’è più facile, dire: I tuoi peccati ti sono rimessi, o dire: Lèvati e cammina?

6. Or affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha sulla terra autorità di rimettere i peccati: Lèvati (disse al paralitico), prendi il tuo letto e vattene a casa.

7. Ed egli, levatosi, se ne andò a casa sua.

8. E le turbe, veduto ciò, furon prese da timore, e glorificarono Iddio che avea data cotale autorità agli uomini.

9. Poi Gesù, partitosi di là, passando, vide un uomo, chiamato Matteo, che sedeva al banco della gabella; e gli disse: Seguimi. Ed egli, levatosi, lo seguì.

10. Ed avvenne che, essendo Gesù a tavola in casa di Matteo, ecco, molti pubblicani e peccatori vennero e si misero a tavola con Gesù e co’ suoi discepoli.

11. E i Farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia coi pubblicani e coi peccatori?

12. Ma Gesù, avendoli uditi, disse: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.

13. Or andate e imparate che cosa significhi: Voglio misericordia, e non sacrifizio; poiché io non son venuto a chiamar de’ giusti, ma dei peccatori.

14. Allora gli s’accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: Perché noi ed i Farisei digiuniamo, e i tuoi discepoli non digiunano?

15. E Gesù disse loro: Gli amici dello sposo possono essi far cordoglio, finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto, ed allora digiuneranno.

16. Or niuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa dal vestito, e lo strappo si fa peggiore.