Riveduta Bibbia 1927

Matteo 15:16-32 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

16. E Gesù disse: Siete anche voi tuttora privi d’intendimento?

17. Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca va nel ventre ed è gittato fuori nella latrina?

18. Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed e quello che contamina l’uomo.

19. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni.

20. Queste son le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare con le mani non lavate non contamina l’uomo.

21. E partitosi di là, Gesù si ritirò nelle parti di Tiro e di Sidone.

22. Quand’ecco, una donna cananea di que’ luoghi venne fuori e si mise a gridare: Abbi pietà di me, Signore, figliuol di Davide; la mia figliuola è gravemente tormentata da un demonio.

23. Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: Licenziala, perché ci grida dietro.

24. Ma egli rispose: Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele.

25. Ella però venne e gli si prostrò dinanzi, dicendo: Signore, aiutami!

26. Ma egli rispose: Non è bene prendere il pan de’ figliuoli per buttarlo ai cagnolini.

27. Ma ella disse: Dici bene, Signore; eppure anche i cagnolini mangiano dei minuzzoli che cadono dalla tavola dei lor padroni.

28. Allora Gesù le disse: O donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi. E da quell’ora la sua figliuola fu guarita.

29. Partitosi di là, Gesù venne presso al mar di Galilea; e, salito sul monte, si pose quivi a sedere.

30. E gli si accostarono molte turbe che avean seco degli zoppi, dei ciechi, de’ muti, degli storpi e molti altri malati; li deposero a’ suoi piedi, e Gesù li guarì;

31. talché la folla restò ammirata a veder che i muti parlavano, che gli storpi eran guariti, che gli zoppi camminavano, che i ciechi vedevano, e ne dette gloria all’Iddio d’Israele.

32. E Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: Io ho pietà di questa moltitudine; poiché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; e non voglio rimandarli digiuni, che talora non vengano meno per via.