Riveduta Bibbia 1927

Matteo 10:10-26 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

10. né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l’operaio è degno del suo nutrimento.

11. Or in qualunque città o villaggio sarete entrati, informatevi chi sia ivi degno, e dimorate da lui finché partiate.

12. E quando entrerete nella casa, salutatela.

13. E se quella casa n’è degna, venga la pace vostra su lei: se poi non ne è degna la vostra pace torni a voi.

14. E se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scotete la polvere da’ vostri piedi.

15. In verità io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città.

16. Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

17. E guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in man de’ tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe;

18. e sarete menati davanti a governatori e re per cagion mia, per servir di testimonianza dinanzi a loro ed ai Gentili.

19. Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non siate in ansietà del come parlerete o di quel che avrete a dire; perché in quell’ora stessa vi sarà dato ciò che avrete a dire.

20. Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

21. Or il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figliuolo; e i figliuoli si leveranno contro i genitori e li faranno morire.

22. E sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.

23. E quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che il Figliuol dell’uomo sia venuto.

24. Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo signore.

25. Basti al discepolo di essere come il suo maestro, e al servo d’essere come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebub il padrone, quanto più chiameranno così quei di casa sua!

26. Non li temete dunque; poiché non v’è niente di nascosto che non abbia ad essere scoperto, né di occulto che non abbia a venire a notizia.