Riveduta Bibbia 1927

Luca 16:4-15 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

4. So bene quel che farò, affinché, quando dovrò lasciare l’amministrazione, ci sia chi mi riceva in casa sua.

5. Chiamati quindi a se ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo:

6. Quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento bati d’olio. Egli disse: Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: Cinquanta.

7. Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Quello rispose: Cento cori di grano. Egli disse: Prendi la tua scritta, e scrivi: Ottanta.

8. E il padrone lodò il fattore infedele perché aveva operato con avvedutezza; poiché i figliuoli di questo secolo, nelle relazioni con que’ della loro generazione, sono più accorti dei figliuoli della luce.

9. Ed io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché, quand’esse verranno meno, quelli vi ricevano ne’ tabernacoli eterni.

10. Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi.

11. Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?

12. E se non siete stati fedeli nell’altrui, chi vi darà il vostro?

13. Nessun domestico può servire a due padroni: perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona.

14. Or i Farisei, che amavano il danaro, udivano tutte queste cose e si facean beffe di lui.

15. Ed egli disse loro: Voi siete quelli che vi proclamate giusti dinanzi agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel che è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio.