Riveduta Bibbia 1927

Isaia 37:19-38 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

19. e hanno date alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; ma erano opera di man d’uomo, legno e pietra, e li hanno distrutti.

20. Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, liberaci dalle mani di Sennacherib, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l’Eterno!"

21. Allora Isaia, figliuolo di Amots, mandò a dire ad Ezechia: "Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: La preghiera che tu m’hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d’Assiria, io l’ho udita;

22. e questa è la parola che l’Eterno ha pronunziata contro di lui: La vergine, figliuola di Sion, ti disprezza e si fa beffe di te; la figliuola di Gerusalemme scuote la testa dietro a te.

23. Chi hai tu insultato e oltraggiato? Contro di chi tu hai alzata la voce e levati in alto gli occhi tuoi? Contro il Santo d’Israele.

24. Per mezzo dei tuoi servi tu hai insultato il Signore, e hai detto: "Con la moltitudine de’ miei carri io son salito in vetta ai monti, nei recessi del Libano; io taglierò i suoi cedri più alti, i suoi cipressi più belli; io giungerò alla più alta sua cima, alla sua foresta più magnifica.

25. Io ho scavato, e bevuto dell’acqua; con la pianta dei mie piedi prosciugherò tutti i fiumi d’Egitto".

26. Non hai tu udito? Già da lungo tempo io ho preparato queste cose, da tempi antichi ne ho formato il disegno. Ed ora le faccio accadere, e tu sei là per ridurre città forti in monti di rovine.

27. I loro abitanti, ridotti all’impotenza, sono smarriti e confusi; sono come l’erba de’ campi, come la tenera verdura, come l’erba dei tetti, come grano riarso prima di spigare.

28. Ma io so quando ti siedi, quand’esci, quand’entri, e quando t’infuri contro di me.

29. E per codesto tuo infuriare contro di me, e perché la tua insolenza è giunta ai miei orecchi, io ti metterò nel naso il mio anello, e fra le lebbra il mio freno, e ti farò tornare per la via donde sei venuto.

30. E questo, o Ezechia, te ne sarà il segno: quest’anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che cresce da sé; ma il terzo anno seminerete, mieterete, pianterete vigne, e ne mangerete il frutto.

31. E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato metterà ancora radici in basso, e porterà frutto in alto.

32. Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte di Sion usciranno degli scampati. Lo zelo dell’Eterno degli eserciti farà questo.

33. Perciò così parla l’Eterno circa il re d’Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi tirerà dentro alcuna freccia; non verrà davanti ad essa con scudi, e non eleverà trincee contro di lei.

34. Ei se ne tornerà per la via donde è venuto, e non entrerà in questa città, dice l’Eterno.

35. Poiché io proteggerò questa città per salvarla, per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo.

36. E l’angelo dell’Eterno uscì e colpì, nel campo degli Assiri, cento ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco ch’eran tanti cadaveri.

37. Allora Sennacherib, re d’Assiria, levò il suo campo, partì e tornò a Ninive, dove rimase.

38. E avvenne che, com’egli stava prostrato nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec e Saretser, suoi figliuoli, l’uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese d’Ararat. Ed Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo.