4. La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono.
5. La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno.
6. Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che v’è rimasta.
7. Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avean la gioia nel cuore sospirano.
8. L’allegria de’ tamburelli è cessata, il chiasso de’ festanti è finito, il suono allegro dell’arpa è cessato.
9. Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcoolica è amara ai bevitori.
10. La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più v’entra.
11. Per le strade s’odon lamenti, perché non c’è vino; ogni gioia è tramontata, l’allegrezza ha esulato dalla terra.
12. Nella città non resta che la desolazione, e la porta sfondata cade in rovina.
13. Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, quel che avviene quando si scuoton gli ulivi, quando si racimola dopo la vendemmia.
14. I superstiti alzan la voce, mandan gridi di gioia, acclaman dal mare la maestà dell’Eterno:
15. Glorificate dunque l’Eterno nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome dell’Eterno, l’Iddio d’Israele, nelle isole del mare!
16. Dall’estremità della terra udiam cantare: "Gloria al giusto!" Ma io dico: Ahimè lasso! ahimè lasso! Guai a me! i perfidi agiscono perfidamente, sì, i perfidi raddoppian la perfidia.