Riveduta Bibbia 1927

Giobbe 31:28-40 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

28. (misfatto anche questo punito dai giudici ché avrei difatti rinnegato l’Iddio ch’è di sopra),

29. se mi son rallegrato della sciagura del mio nemico ed ho esultato quando gli ha incolto sventura

30. (io, che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione),

31. se la gente della mia tenda non ha detto: "Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?"

32. (lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante),

33. se, come fan gli uomini, ho coperto i miei falli celando nel petto la mia iniquità,

34. perché avevo paura della folla e dello sprezzo delle famiglie al punto da starmene queto e non uscir di casa…

35. Oh, avessi pure chi m’ascoltasse!… ecco qua la mia firma! l’Onnipotente mi risponda! Scriva l’avversario mio la sua querela,

36. ed io la porterò attaccata alla mia spalla, me la cingerò come un diadema!

37. Gli renderò conto di tutt’i miei passi, a lui m’appresserò come un principe!

38. Se la mia terra mi grida contro, se tutti i suoi solchi piangono,

39. se ne ho mangiato il frutto senza pagarla, se ho fatto sospirare chi la coltivava,

40. che invece di grano mi nascano spine, invece d’orzo mi crescano zizzanie!" Qui finiscono i discorsi di Giobbe.