Riveduta Bibbia 1927

Giobbe 31:18-35 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

18. io che fin da giovane l’ho allevato come un padre, io che fin dal seno di mia madre sono stato guida alla vedova,

19. se ho visto uno perire per mancanza di vesti o il povero senza una coperta,

20. se non m’hanno benedetto i suoi fianchi, ed egli non s’è riscaldato colla lana dei miei agnelli,

21. se ho levato la mano contro l’orfano perché mi sapevo sostenuto alla porta…

22. che la mia spalla si stacchi dalla sua giuntura, il mio braccio si spezzi e cada!

23. E invero mi spaventava il castigo di Dio, ed ero trattenuto dalla maestà di lui.

24. Se ho riposto la mia fiducia nell’oro, se all’oro fino ho detto: "Tu sei la mia speranza",

25. se mi son rallegrato che le mie ricchezze fosser grandi e la mia mano avesse molto accumulato,

26. se, contemplando il sole che raggiava e la luna che procedeva lucente nel suo corso,

27. il mio cuore, in segreto, s’è lasciato sedurre e la mia bocca ha posato un bacio sulla mano

28. (misfatto anche questo punito dai giudici ché avrei difatti rinnegato l’Iddio ch’è di sopra),

29. se mi son rallegrato della sciagura del mio nemico ed ho esultato quando gli ha incolto sventura

30. (io, che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione),

31. se la gente della mia tenda non ha detto: "Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?"

32. (lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante),

33. se, come fan gli uomini, ho coperto i miei falli celando nel petto la mia iniquità,

34. perché avevo paura della folla e dello sprezzo delle famiglie al punto da starmene queto e non uscir di casa…

35. Oh, avessi pure chi m’ascoltasse!… ecco qua la mia firma! l’Onnipotente mi risponda! Scriva l’avversario mio la sua querela,