Riveduta Bibbia 1927

Genesi 37:5-22 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

5. Or Giuseppe ebbe un sogno, e lo raccontò ai suoi fratelli; e questi l’odiaron più che mai.

6. Egli disse loro: "Udite, vi prego, il sogno che ho fatto.

7. Noi stavamo legando de’ covoni in mezzo ai campi, quand’ecco che il mio covone si levò su e si tenne ritto; ed ecco i covoni vostri farsi d’intorno al mio covone, e inchinarglisi dinanzi".

8. Allora i suoi fratelli gli dissero: "Dovrai tu dunque regnare su noi? o dominarci?" E l’odiarono più che mai a motivo de’ suoi sogni e delle sue parole.

9. Egli ebbe ancora un altro sogno, e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: "Ho avuto un altro sogno! Ed ecco che il sole, la luna e undici stelle mi s’inchinavano dinanzi".

10. Ei lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; e suo padre lo sgridò, e gli disse: "Che significa questo sogno che hai avuto? Dovremo dunque io e tua madre e i tuoi fratelli venir proprio a inchinarci davanti a te fino a terra?"

11. E i suoi fratelli gli portavano invidia, ma suo padre serbava dentro di sé queste parole.

12. Or i fratelli di Giuseppe erano andati a pascere il gregge del padre a Sichem.

13. E Israele disse a Giuseppe: "I tuoi fratelli non sono forse alla pastura a Sichem? Vieni, che ti manderò da loro". Ed egli rispose: "Eccomi".

14. Israele gli disse: "Va’ a vedere se i tuoi fratelli stanno bene, e se tutto va bene col gregge; e torna a dirmelo". Così lo mandò dalla valle di Hebron, e Giuseppe arrivò a Sichem.

15. E un uomo lo trovò che andava errando per i campi e quest’uomo lo interrogò dicendo: "Che cerchi?"

16. Egli rispose: "Cerco i miei fratelli; deh, dimmi dove siano a pascere il gregge".

17. E quell’uomo gli disse: "Son partiti di qui, perché li ho uditi che dicevano: Andiamocene a Dotan". Giuseppe andò quindi in traccia de’ suoi fratelli, e li trovò a Dotan.

18. Essi lo scorsero da lontano; e prima ch’egli fosse loro vicino, macchinarono d’ucciderlo.

19. E dissero l’uno all’altro: "Ecco cotesto sognatore che viene!

20. Ora dunque venite, uccidiamolo, e gettiamolo in una di queste cisterne; diremo poi che una mala bestia l’ha divorato, e vedremo che ne sarà de’ suoi sogni".

21. Ruben udì questo, e lo liberò dalle loro mani. Disse: "Non gli togliamo la vita".

22. Poi Ruben aggiunse: "Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna ch’è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano". Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre.