Riveduta Bibbia 1927

Deuteronomio 32:28-48 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

28. Poiché è una nazione che ha perduto il senno, e non v’è in essi alcuna intelligenza.

29. Se fosser savi, lo capirebbero, considererebbero la fine che li aspetta.

30. Come potrebbe un solo inseguirne mille, e due metterne in fuga diecimila, se la Ròcca loro non li avesse venduti, se l’Eterno non li avesse dati in man del nemico?

31. Poiché la ròcca loro non è come la nostra Ròcca; i nostri stessi nemici ne son giudici;

32. ma la loro vigna vien dalla vigna di Sodoma e dalle campagne di Gomorra; le loro uve son uve avvelenate, i loro grappoli, amari;

33. il loro vino è un tossico di serpenti, un crudel veleno d’aspidi.

34. Tutto questo non è egli tenuto in serbo presso di me, sigillato ne’ miei tesori?

35. A me la vendetta e la retribuzione, quando il loro piede vacillerà!" Poiché il giorno della loro calamità è vicino, e ciò che per loro è preparato, s’affretta a venire.

36. Sì, l’Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà pietà de’ suoi servi quando vedrà che la forza è sparita, e che non riman più tra loro né schiavo né libero.

37. Allora egli dirà: "Ove sono i loro dèi, la ròcca nella quale confidavano,

38. gli dèi che mangiavano il grasso de’ loro sacrifizi e beveano il vino delle loro libazioni? Si levino essi a soccorrervi, a coprirvi della loro protezione!

39. Ora vedete che io solo son Dio, e che non v’è altro dio accanto a me. Io fo morire e fo vivere, ferisco e risano, e non v’è chi possa liberare dalla mia mano.

40. Sì, io alzo la mia mano al cielo, e dico: Com’è vero ch’io vivo in perpetuo,

41. quando aguzzerò la mia folgorante spada e metterò mano a giudicare, farò vendetta de’ miei nemici e darò ciò che si meritano a quelli che m’odiano.

42. Inebrierò di sangue le mie frecce, del sangue degli uccisi e dei prigionieri, la mia spada divorerà la carne, le teste dei condottieri nemici".

43. Nazioni, cantate le lodi del suo popolo! poiché l’Eterno vendica il sangue de’ suoi servi, fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo".

44. E Mosè venne con Giosuè, figliuolo di Nun, e pronunziò in presenza del popolo tutte le parole di questo cantico.

45. E quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole dinanzi a tutto Israele, disse loro:

46. Prendete a cuore tutte le parole con le quali testimonio oggi contro a voi. Le prescriverete ai vostri figliuoli, onde abbian cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge.

47. Poiché questa non e una parola senza valore per voi: anzi, e la vostra vita; e per questa parola prolungherete i vostri giorni nel paese del quale andate a prender possesso, passando il Giordano".

48. E, in quello stesso giorno, l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: