Riveduta Bibbia 1927

Atti 27:5-16 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

5. E passato il mar di Cilicia e di Panfilia, arrivammo a Mira di Licia.

6. E il centurione, trovata quivi una nave alessandrina che facea vela per l’Italia, ci fe’ montare su quella.

7. E navigando per molti giorni lentamente, e pervenuti a fatica, per l’impedimento del vento, di faccia a Gnido, veleggiammo sotto Creta, di rincontro a Salmone;

8. e costeggiandola con difficoltà, venimmo a un certo luogo, detto Beiporti, vicino al quale era la città di Lasea.

9. Or essendo trascorso molto tempo, ed essendo la navigazione ormai pericolosa, poiché anche il Digiuno era già passato, Paolo li ammonì dicendo loro:

10. Uomini, io veggo che la navigazione si farà con pericolo e grave danno, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre persone.

11. Ma il centurione prestava più fede al pilota e al padron della nave che alle cose dette da Paolo.

12. E siccome quel porto non era adatto a svernare, i più furono di parere di partir di là per cercare d’arrivare a Fenice, porto di Creta che guarda a Libeccio e a Maestro, e di passarvi l’inverno.

13. Essendosi intanto levato un leggero scirocco, e credendo essi d’esser venuti a capo del loro proposito, levate le àncore, si misero a costeggiare l’isola di Creta più da presso.

14. Ma poco dopo, si scatenò giù dall’isola un vento turbinoso, che si chiama Euraquilone;

15. ed essendo la nave portata via e non potendo reggere al vento, la lasciammo andare, ed eravamo portati alla deriva.

16. E passati rapidamente sotto un’isoletta chiamata Clauda, a stento potemmo avere in nostro potere la scialuppa.