Riveduta Bibbia 1927

Atti 26:20-31 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

20. ma, prima a que’ di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e ai Gentili, ho annunziato che si ravveggano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento.

21. Per questo i Giudei, avendomi preso nel tempio, tentavano d’uccidermi.

22. Ma per l’aiuto che vien da Dio, son durato fino a questo giorno, rendendo testimonianza a piccoli e a grandi, non dicendo nulla all’infuori di quello che i profeti e Mosè hanno detto dover avvenire, cioè:

23. che il Cristo soffrirebbe, e che egli, il primo a risuscitar dai morti, annunzierebbe la luce al popolo ed ai Gentili.

24. Or mentre ei diceva queste cose a sua difesa, Festo disse ad alta voce: Paolo, tu vaneggi; la molta dottrina ti mette fuor di senno.

25. Ma Paolo disse: Io non vaneggio, eccellentissimo Festo; ma pronunzio parole di verità, e di buon senno.

26. Poiché il re, al quale io parlo con franchezza, conosce queste cose; perché son persuaso che nessuna di esse gli è occulta; poiché questo non è stato fatto in un cantuccio.

27. O re Agrippa, credi tu ai profeti? Io so che tu ci credi.

28. E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventar cristiano.

29. E Paolo: Piacesse a Dio che per poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi m’ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all’infuori di questi legami.

30. Allora il re si alzò, e con lui il governatore, Berenice, e quanti sedevano con loro;

31. e ritiratisi in disparte, parlavano gli uni agli altri, dicendo: Quest’uomo non fa nulla che meriti morte o prigione.