Riveduta Bibbia 1927

1 Re 2:13-29 Riveduta Bibbia 1927 (RIV)

13. Or Adonija, figliuolo di Hagghith, venne da Bath-Sceba, madre di Salomone. Questa gli disse: "Vieni tu con intenzioni pacifiche?" Egli rispose: "Sì, pacifiche".

14. Poi aggiunse: "Ho da dirti una parola". Quella rispose: "Di’ pure".

15. Ed egli disse: "Tu sai che il regno mi apparteneva, e che tutto Israele mi considerava come suo futuro re; ma il regno è stato trasferito e fatto passare a mio fratello, perché glielo ha dato l’Eterno.

16. Or dunque io ti domando una cosa; non me la rifiutare". Ella rispose: "Di’ pure".

17. Ed egli disse: "Ti prego, di’ al re Salomone, il quale nulla ti negherà, che mi dia Abishag la Sunamita per moglie".

18. Bath-Sceba rispose: "Sta bene, parlerò al re in tuo favore".

19. Bath-Sceba dunque si recò dal re Salomone per parlargli in favore di Adonija. Il re si alzò per andarle incontro, le s’inchinò, poi si pose a sedere sul suo trono, e fece mettere un altro trono per sua madre, la quale si assise alla sua destra.

20. Ella gli disse: "Ho una piccola cosa da chiederti; non me la negare". Il re rispose: "Chiedila pure, madre mia; io non te la negherò".

21. Ed ella: "Diasi Abishag la Sunamita al tuo fratello Adonija per moglie".

22. Il re Salomone, rispondendo a sua madre, disse: "E perché chiedi tu Abishag la Sunamita per Adonija? Chiedi piuttosto il regno per lui, giacché egli è mio fratello maggiore; chiedilo per lui, per il sacerdote Abiathar e per Joab, figliuolo di Tseruia!"

23. Allora il re Salomone giurò per l’Eterno, dicendo: "Iddio mi tratti con tutto il suo rigore, se Adonija non ha proferito questa parola a costo della sua vita!

24. Ed ora, com’è vero che vive l’Eterno, il quale m’ha stabilito, m’ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre, e m’ha fondato una casa come avea promesso, oggi Adonija sarà messo a morte!"

25. E il re Salomone mandò Benaia, figliuolo di Jehoiada il quale s’avventò addosso ad Adonija sì che morì.

26. Poi il re disse al sacerdote Abiathar: "Vattene ad Anatoth, nelle tue terre, poiché tu meriti la morte; ma io non ti farò morire oggi, perché portasti davanti a Davide mio padre l’arca del Signore, dell’Eterno, e perché partecipasti a tutte le sofferenze di mio padre".

27. Così Salomone depose Abiathar dalle funzioni di sacerdote dell’Eterno, adempiendo così la parola che l’Eterno avea pronunziata contro la casa di Eli a Sciloh.

28. E la notizia ne giunse a Joab, il quale avea seguito il partito di Adonija, benché non avesse seguito quello di Absalom. Egli si rifugiò nel tabernacolo dell’Eterno, e impugnò i corni dell’altare.

29. E fu detto al re Salomone: "Joab s’è rifugiato nel tabernacolo dell’Eterno, e sta presso l’altare". Allora Salomone mandò Benaia, figliuolo di Jehoiada, dicendogli: "Va’, avventati contro di lui!"