Nuova Riveduta 2006

Vangelo Secondo Matteo 7:12-29 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

12. «Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti.

13. Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa.

14. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano.

15. «Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci.

16. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?

17. Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l’albero cattivo fa frutti cattivi.

18. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni.

19. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco.

20. Li riconoscerete dunque dai loro frutti.

21. Non chiunque mi dice: “Signore, Signore!” entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

22. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?”

23. Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!”

24. «Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia.

25. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia.

26. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.

27. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande».

28. Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento,

29. perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.