Nuova Riveduta 2006

Vangelo Secondo Giovanni 6:55-71 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

55. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda.

56. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui.

57. Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a motivo di me.

58. Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che hanno mangiato i padri e sono morti; chi mangia di questo pane vivrà in eterno».

59. Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum.

60. Perciò molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: «Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?»

61. Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano di ciò, disse loro: «Questo vi scandalizza?

62. E che sarebbe se vedeste il Figlio dell’uomo ascendere dov’era prima?

63. È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.

64. Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono». Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.

65. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me se non gli è dato dal Padre».

66. Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.

67. Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?»

68. Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna!

69. E noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

70. Gesù rispose loro: «Non ho io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!»

71. Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo.