Nuova Riveduta 2006

Vangelo Secondo Giovanni 10:23-36 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

23. e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.

24. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».

25. Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me;

26. ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore.

27. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono;

28. e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano.

29. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre.

30. Io e il Padre siamo uno».

31. I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo.

32. Gesù disse loro: «Vi ho mostrato molte buone opere da parte del Padre; per quale di queste opere mi lapidate?»

33. I Giudei gli risposero: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia, e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».

34. Gesù rispose loro: «Non sta scritto nella vostra legge: “Io ho detto: voi siete dèi”?

35. Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata),

36. a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”?