Nuova Riveduta 2006

Vangelo Secondo Giovanni 10:14-29 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

14. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me,

15. come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.

16. Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.

17. Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi.

18. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio».

19. Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole.

20. Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?»

21. Altri dicevano: «Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»

22. In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno,

23. e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.

24. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».

25. Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me;

26. ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore.

27. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono;

28. e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano.

29. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre.