14. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me,
15. come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.
16. Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.
17. Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi.
18. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio».
19. Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole.
20. Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?»
21. Altri dicevano: «Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»
22. In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno,
23. e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
24. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».
25. Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me;
26. ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore.
27. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono;
28. e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano.
29. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre.