Nuova Riveduta 2006

Vangelo Secondo Giovanni 10:11-24 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

11. Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore.

12. Il mercenario, che non è pastore e al quale non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e le disperde),

13. perché è mercenario e non si cura delle pecore.

14. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me,

15. come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.

16. Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.

17. Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi.

18. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio».

19. Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole.

20. Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?»

21. Altri dicevano: «Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»

22. In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno,

23. e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.

24. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».