Nuova Riveduta 2006

Secondo Libro dei Re 23:1-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

1. Allora il re mandò a chiamare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.

2. Il re salì alla casa del Signore, con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, piccoli e grandi, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa del Signore.

3. Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in questo libro. Tutto il popolo acconsentì al patto.

4. Il re ordinò al sommo sacerdote Chilchia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della porta d’ingresso, di togliere dal tempio del Signore tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto l’esercito celeste; li bruciò fuori da Gerusalemme, nei campi del Chidron, e ne portò le ceneri a Betel.

5. Destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano istituito per offrire profumi negli alti luoghi delle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli pure che offrivano profumi a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l’esercito del cielo.

6. Tolse dalla casa del Signore l’idolo di Astarte, che trasportò fuori da Gerusalemme verso il torrente Chidron; lo bruciò presso il torrente Chidron, lo ridusse in cenere e ne gettò la cenere sulle tombe della gente del popolo.

7. Demolì le case di quelli che si prostituivano, le quali si trovavano nella casa del Signore, e dove le donne tessevano tende per Astarte.

8. Fece venire tutti i sacerdoti delle città di Giuda, profanò gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano offerto incenso, da Gheba a Beer-Sceba, e abbatté i templi delle porte della città: quello che era all’ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e quello che era a sinistra della porta della città.

9. Quei sacerdoti degli alti luoghi non salivano a sacrificare sull’altare del Signore a Gerusalemme: mangiavano però pane azzimo in mezzo ai loro fratelli.

10. Profanò Tofet nella valle di Ben-Innom, affinché nessuno potesse più far passare per il fuoco suo figlio o sua figlia in onore di Moloc.

11. Soppresse i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole, all’ingresso della casa del Signore, presso l’abitazione dell’eunuco Netan-Melec, che era nel recinto del tempio; e diede alle fiamme i carri del sole.

12. Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Acaz, fatti dai re di Giuda, e gli altari fatti da Manasse nei due cortili della casa del Signore; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Chidron.

13. Il re profanò gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone, re d’Israele, aveva eretti in onore di Astarte, l’abominevole divinità dei Sidoni, di Chemos, l’abominevole divinità di Moab, e di Milcom, l’abominevole divinità degli Ammoniti.

14. Spezzò le statue, abbatté gli idoli di Astarte e riempì d’ossa umane quei luoghi.

15. Abbatté pure l’altare che stava a Betel e l’alto luogo, costruito da Geroboamo, figlio di Nebat, il quale aveva fatto peccare Israele. Bruciò l’alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l’idolo di Astarte.